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Pannella, accetta le flebo ma continua la protesta: Senza giustizia preferisco morire

Marco Pannella, da alcuni giorni in sciopero della fame e della sete per sensibilizzare sul problema del sovraffollamento delle carceri italiane, ha accettato di sottoporsi ad una terapia endovenosa. Lo ha annunciato lo stesso leader radicale in un videomessaggio registrato questa mattina e diffuso su Youtube.
Ho accettato di sottopormi ”alle operazioni quali che siano sul mio corpo” nel tentativo di ”salvare la vita di migliaia e migliaia di persone”, ha detto Pannella, riferendosi alla condizione dei detenuti italiani. ”Accetto ogni intervento necessario – ha aggiunto – per vedere se, bevendo, riusciamo a salvare la baracca”, per arrivare all”’interruzione della criminalità flagrante, nazista, folle dello Stato italiano, per andare oltre, verso il diritto, la legge e magari le beatitudini”.
Questa notte, nel fare rientro nella clinica romana dove in questi giorni è stato ricoverato, il leader radicale ha avuto un mancamento. I medici hanno prescritto una flebo di acqua e zucchero nel tentativo di far riprendere l’idratazione.
“Abbiamo appena cominciato una terapia endovenosa con una soluzione di acqua e zucchero. Abbiamo appena iniziato a reidratare Pannella. Vediamo l’esito, che non è scontato, di questa terapia. Si tratta di vedere se attraverso l’idratazione riprende la diuresi, e quindi il recupero della funzione renale”, ha detto il medico, Claudio Santini, in diretta a Radio Radicale.
Pannella sottolinea: ”Le visite e analisi notturne confermano le pessime previsioni e prescrizioni ”. ”Avevo ribadito ore fa, pubblicamente – ricorda – che se ci fossero state da parte di personalità assunzioni di immediate disponibilità a candidature per la Lista Amnistia, Giustizia, Libertà, avrei ricominciato a bere”.
Pannella si è sentito male ieri sera, al suo rientro in clinica dopo aver partecipato alla trasmissione RadioCarcere su Radio Radicale. “Il problema è semplice: ho detto, ho giurato che se uno di quelli che ho evocato, un Vasco Rossi, avesse ritenuto di poter annunciare ‘mi candido per la battaglia per l’amnistia, la giustizia, la libertà’, per uscire dalla infamante condizione di flagranza criminale dello Stato italiano, una campagna lanciata dal Natale 2005, dalla Santa Pasqua del 2006, dal 25 aprile scorso anno, da battaglie comuni, ho giurato che se uno di questi darà corpo a questa lista avrei bevuto. Questa cosa formale – ha detto Pannella intervenendo a Radio Radicale – non c’è stata”.