Siria, strage senza fine: uccisi 27 bambini. Un generale diserta: Stanno utilizzando armi chimiche
Nuova strage di bambini in Siria. Delle 100 vittime che si registrano oggi nel Paese, sono infatti 27 i piccoli rimasti uccisi, 13 le donne. La situazione più drammatica nella provincia di Raqqa, nel nord vicino al confine turco, dove 30 persone, di cui 17 bambini, sono morte in un bombardamento ad al-Qahtania. Oltre la metà aveva meno di 10 anni, il più piccolo un anno. A questi si aggiungono altre due vittime, di 18 e 19 anni. Lo riferiscono gli attivisti oppositori del presidente Assad, che hanno postato un video dei resti delle vittime.
Secondo l’ultimo bilancio dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, Ong vicina all’opposizione con sede a Londra, dal 15 marzo 2011, inizio della rivolta contro Bashar al-Assad, sono più di 45mila i morti accertati. Di questi 31.544 sono civili, anche se tra questi ci sono anche coloro che hanno preso le armi, passando nelle fila dei ribelli, contro il regime di Bashar al Assad. Il numero di soldati uccisi è invece di 11.217, riferisce la stessa fonte stimando in 1.511 i disertori passati con i ribelli.
Tra questi anche il capo della polizia militare siriana, maggior generale Abdulaziz Jassim al-Shalal, che in un video postato sul sito di Al Arabiya e ripreso dal Times, ha accusato il regime di Bashar Al Assad di aver usato le armi chimiche nell’attacco ad Homs alla vigilia di Natale. Parlando dal confine con la Turchia, l’ufficiale, che è il più alto in grado ad aver disertato, ha affermato di aver abbandonato il regime perché esso “ha deviato dalla sua missione fondamentale di proteggere la nazione”, trasformandosi in una banda di assassini e di distruzione. Se confermata la notizia potrebbe fornire le basi per aprire la strada ad un intervento internazionale, dal momento che molti Paesi occidentali, tra cui gli Stati Uniti, hanno da tempo avvertito Damasco che l’uso di armi chimiche giustificherebbe un intervento armato nel Paese.
Intanto, nel corso della benedizione natalizia Urbi et Orbi, il Papa ha fatto appello per la pace in Siria, “profondamente ferita e divisa da un conflitto che non risparmia neanche gli inermi e miete vittime innocenti”. “Cessi lo spargimento di sangue”, ha detto il Pontefice, “e, tramite il dialogo, si persegua una soluzione politica al conflitto”.”La pace germogli per la popolazione siriana, profondamente ferita e divisa da un conflitto che non risparmia neanche gli inermi e miete vittime innocenti”, ha affermato Benedetto XVI.
Social