Mps, Mussari lascia la presidenza Abi dopo lo scandalo dei derivati. Il titolo crolla in borsa
Giuseppe Mussari si e’ dimesso dalla presidenza dell’Abi. L’ex presidente di Mps ha consegnato nelle mani del vicepresidente vicario dell’associazione di Palazzo Altieri, Camillo Venesio le sue dimissioni “irrevocabili”. Una decisione che sembra nascere in seguito alle polemiche per la gestione della banca senese, fino al caso dell”operazione Alexandria’ che oggi ha portato a un crollo del titolo in borsa. Mussari, però, respinge ogni accusa, rivendicando di aver sempre agito correttamente.
“Assumo questa decisione convinto di aver sempre operato nel rispetto dell’ordinamento, ma nello stesso tempo, deciso a non recare alcun nocumento, anche indiretto, all’Associazione”, sono le parole con cui Giuseppe Mussari annuncia al vicepresidente vicario dell’Abi, Camillo Venesio, la sua decisione di rassegnare “con effetto immediato e irrevocabile” le sue dimissioni dalla presidenza di Palazzo Altieri.
“Ti prego di comunicare questa mia scelta al comitato di presidenza, al comitato esecutivo, al consiglio, al collegio sindacale e al direttore generale”, scrive Mussari, evidenziando l’impegno sostenuto nei suoi tre anni di presidenza: “ho cercato di servire l’Associazione mettendo a disposizione tutte le energie fisiche e intellettuali di cui disponevo usufruendo dell’insostituibile contributo della direzione e di tutti i dipendenti dell’Associazione”. Ai ringraziamenti di rito, segue una ultima riflessione: “Rappresentare le banche in Italia nell’ottica di perseguire l’interesse generale del Paese è stato per me un grande onore”.
Secondo quanto apprende l’Adnkronos da fonti qualificate, l’Associazione Bancaria Italiana potrebbe convocare un comitato esecutivo urgente per nominare il nuovo presidente, destinato a succedere a Giuseppe Mussari. E’ possibile che il comitato dei saggi, cui solitamente spetta l’individuazione del presidente, operi contestualmente al comitato esecutivo, proponendo il nome del successore.
Il prossimo esecutivo è convocato per il 20 febbraio, quindi è possibile che il comitato esecutivo si riunisca prima di quella data per nominare un nuovo presidente. Non c’e’ certezza, tuttavia, sul fatto se valga anche in questo caso l’alternanza alla presidenza tra le banche piccole e medie e le grandi banche prevista dal cosiddetto ‘lodo Patuelli’, spiega la fonte.
In teoria, la presidenza spetterebbe alle grandi banche fino al luglio 2014, data della scadenza del secondo mandato di Mussari, ma non si puo’ escludere, allo stato, osserva la fonte, che prevalga un’altra interpretazione e che il turno delle piccole banche scatti già ora, dopo le dimissioni di Mussari. Al momento, tuttavia, non c’e’ certezza sul punto. Il mandato del successore di Mussari dovrebbe comunque scadere nel luglio 2014, conclude la fonte.
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