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Piazza Affari, giornata di rimbalzo per Saipem. Borsa perde l’1%, in rialzo lo spread tra Btp e Bund a quota 267

Milano, dopo un tentativo di rimbalzo in apertura, cede l’1%: a trascinare al ribasso il listino principale è soprattutto il comparto bancario, il cui indice settoriale è in rosso di due punti percentuali. Sugli istituti pesa l’ampliamento dello spread tra Btp e Bund in area 267 punti base, con i titoli italiani che rendono il 4,32%. Il comparto del credito risente anche dell’incertezza legata alla possibilità che l’Eba, l’Autorità bancaria europea, possa partire con altri stress test: “Ne stiamo discutendo, ma i tempi non sono decisi” ha detto il presidente Andrea Enria, a Milano per un convegno.

Occhi puntati, poi, sull’accoppiata Saipem-Monte dei Paschi. La prima è reduce dalla seduta-shock di ieri, durante la quale ha bruciato oltre 4 miliardi di capitalizzazione dopo aver lanciato un profit worning Il titolo della galassia Eni si muove al rialzo dopo il tonfo, ma a muoversi è anche la Consob sui sospetti di insider trading. Vige intanto il divieto di vendite allo scoperto. Quanto a Mps, pesa ora la possibilità che i giudici decidano di ricorrere a sequestri conservativi  in relazione all’affare dell’acquisto di Antonveneta. Continua poi l’attività della Procura di Siena, che ha conovato Ettore Gotti Tedeschi. L’agenzia di rating Moody’s, nel frattempo, ha posto sotto osservazione per un possibile downgrade il rating di lungo termine “Ba2″ dell’istituto senese e della sua controllata Mps Capital Services. Tra gli altri titoli si registra l’andamento pesante di Fiat.

Sempre dalla Germania sono arrivati dati deludenti sulle vendite al dettaglio, calate dell’1,7% mensile a dicembre (-4,7% annuo), dopo il +0,6% di novembre e contro un atteso +0,2%. In Spagna sono invece lievemente calate le pressioni sui prezzi, tanto che la stima flash fotografa un’inflazione tendenziale del 2,8% a gennaio rispetto al 3% di dicembre. Quanto all’Italia, l’Istat ha diramato i dati sulla crescita dei prezzi dei prodotti industriali, pari nel 2012 al 2,4%. Si tratta di un crescita dimezzata rispetto al 2011 quando era stata pari al 4,8%. Nel solo mese di dicembre si è registrato un calo dello 0,2% rispetto a novembre e una crescita dell’1,8% rispetto a dicembre 2011. Sempre dall’Istituto di statistica sono arrivati i dati sull’occupazione nelle grandi imprese dell’industria, calata dello 0,3% al lordo della cassa intagrazione (Cig) e in calo dell’1,2% al netto. La diminuzione annua è del 2% al lordo dei dipendenti in Cig e del 3,4% al netto dei dipendenti in Cig.

Dopo la decisione della Fed di mantenere inalterata la sua politica economica accomodante, l’euro resta forte sopra 1,35 dollari in apertura. La moneta europea passa di mano a 1,3548, dopo aver raggiunto un massimo di 1,3584 dollari. Il cambio euro/yen a quota 123 e quello dollaro/yen a 90,80.