Camera di un soffio a Bersani, Senato senza maggioranza. Grillo boom, niente governo
Ribaltate tutte le previsioni sul verdetto elettorale. Dopo gli instant poll delle 15 che parlavano di un netto vantaggio della coalizione del centrosinistra, il quadro appare rovesciato. Al Senato è caos, con il centrodestra che si aggiudicherebbe le regioni più pesanti per numero di senatori in dote (Lombardia, Campania e Sicilia) ma nessuno che riuscirebbe a conquistare una maggioranza (158 seggi), decretando di fatto una ingovernabilità di Palazzo Madama. Alla Camera è un autentico testa a testa fra Bersani e Berlusconi. Di certo c’è il dato su Grillo, con un exploit del M5S che in molte regioni diventa primo partito.
CAMERA - Dati Viminale (61.376 su 61.446): testa a testa tra il centrosinistra al 29,55% e il centrodestra al 29,18%. Notevole anche il risultato conseguito finora dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo con il25,54% mentre la coalizione centrista guidata da Mario Monti è ferma al10,56%. Per Rivoluzione civile di Antonio Ingroia solo il 2,24% dei voti assegnati con l’1,12 che va a Oscar Giannino con Fare Il Movimento 5 Stelle sorpassa il Partito democratico ed è la prima forza politica in Italia alla Camera, quando lo scrutinio è ormai quasi ultimato.
SENATO - Dati Viminale (60.422 su 60.431): il centrosinistra in vantaggio con il 31,63%, la coalizione del centrodestra è al 30,71%; il Movimento 5 stelle è al 23,79%, il centro con Monti per l’Italia è al 9,13%, Rivoluzione civile è all’1,79%, Oscar Giannino con Fare 0,91%.
Sono stati assegnati i seggi per il Senato relativi a 16 regioni su 18, essendo escluse da questo conteggio la Valle d’Aosta e il Trentino Alto Adige. I dati affluiti al Viminale hanno comportato finora l’assegnazione di86 seggi a Bersani e 83 a Berlusconi mentre 41 vanno a Grillo e 14 a Monti, ancora a assegnare i seggi della Lombardia, dove è in vantaggio Berlusconi, e del Lazio dove è in vantaggio Bersani.
In particolare, il risultato definitivo relativo alle elezioni in Puglia per il Senato assegna 11 posti al Pdl, 4 a Grillo, 3 al Pd, 1 a Sel e 1 a Monti. Nelle Marche 5 posti al Pd e uno ciascuno a Pdl, Grillo e Monti. InToscana 9 posti al Pd, 4 a Grillo, 3 al Pdl, uno a Monti e uno a Sel. In Abruzzo 4 posti al Pdl, 2 a Grillo e uno al Pd. In Basilicata 3 seggi al Pd e uno ciascuno a Pdl, Sel Grillo e Monti. In Piemonte 13 posti al Pd, 3 Pdl, 3 Grillo, 2 Monti e uno alla Lega Nord. In Sardegna 4 posti al Pd, 2 a Grillo, 1 a Pdl e 1 a Sel. InFriuli-Venezia Giulia 4 posti al Pd, 1 ciascuno a Pdl, Grillo e Monti. In Molise finisce in pareggio con un seggio al centrosinistra e uno al centrodestra. In Sicilia 14 posti al Pdl, 6 all’M5S di Grillo, 4 al Pd, e 1 alla lista Il Megafono del presidente della Regione siciliana Crocetta. In Veneto 9 posti al Pdl, 5 alla Lega Nord, 4 al Pd, 4 a Grillo e 2 a Monti. In Liguria 5 posti al Pd, uno al Pdl, uno a Grillo e uno a Monti. In Umbria 4 posti al Pd, uno al Pdl, uno a Grillo e uno a Monti. In Campania 16 posti al Pdl, 5 al Pd, 5 a Grillo, 2 a Monti e uno a Sel. In Calabria 5 posti al Pdl, 2 al Pd, 2 Grillo e 1 grande Sud. In Emilia-Romagna 13 posti al Pd, 4 al Pdl e a Grillo e uno a Monti.
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