Borse in caduta, riparte lo spread. Berlusconi: Ora si rifletta, inutile andare a un nuovo voto
Come si attendeva, mercati subito in fibrillazione. Silvio Berlusconi non si sbilancia sull’ipotesi di accordi per garantire la governabilità dopo l’esito del voto: “tutti -dice il leader del Pdl, ospite de La Telefonata di Maurizio Belpietro – devono riflettere su cosa si può fare di utile per l’Italia, e questa riflessione prenderà qualche tempo.L’Italia non può non essere governata”.
”Non credo sia utile in questa situazione” andare al voto, aggiunge, sostenendo come non ci siano “programmi su cui discutere. L’unico a portare avanti programmi in campagna elettorale sono stato io”.
Quanto all’ipotesi di intese con il centro montiano, il leader del Pdl sembra molto scettico: “Francamente non credo. Monti, puntando solo sull’austerità, ha messo l’Italia in una spirale recessiva, con risultati tutti negativi: è aumentato il debito, il problema della disoccupazione non è stato risolto e nell’anno di Monti hanno chiuso mille imprese al giorno”.
“Smettiamola con questa storia dello spread - ribadisce poi – è un’invenzione di due anni fa, lasciamolo stare”. Nessuna preoccupazione per il fatto che il differenziale con i bund tedeschi sia tornato a salire dopo l’esito delle elezioni: “I mercati -ha sottolineato il leader del Pdl- sono indipendenti ed anche un po’ matti”.
“Per quel che ci riguarda qualche risultato positivo queste elezioni lo hanno prodotto: sono rimasti fuori dalla politica Fini, Ingroia e Di Pietro, tutti giustizialisti dei quali nessuno sentirà la mancanza”. Mentre su eventuali brogli è chiaro: ”No, non credo. Non sono al corrente. Non ho nessun elemento per poter sospettare”.
L’effetto ingovernabilita’ sui mercati e’ stato immediato.Ondata di vendite a Piazza Affari. Dopo essere arrivato a cedere il 5% nei primi minuti di contrattazione, dopo mezz’ora dall’avvio degli scambi il Ftse Mib cede il 3,90% a 15.713 punti, mentre lo spread Btp-Bund è volata a 337 punti dopo aver toccato quota 347. A soffrire maggiormente sono i titoli del comparto bancario, con Intesa Sanpaolo in flessione del 7,82%. Male anche Bpm (-7,36%), Banco Popolare (-7,24%) e Unicredit (-7,02%). Fra gli assicurativi Generali cede il 5,84% e Mediolanum il 7,62%. Forti ribassi anche per Telecom Italia (-5,49%), Finmeccanica (-4,69%), Enel (-4,24%), Fiat (-4,01%), Eni (-2,28%), Fiat Industrial (-2,72%).
Forti cali anche per gli altri istituti di credito che sono riusciti a entrare in contrattazione solamente da pochi minuti, mentre lo spread Btp-Bund ripiega leggermente dopo essere schizzato a 340 punti. Mps segna un calo del 8,71%, Ubi Banca del 6,44% e Banco Popolare del 7,59%. Bpm e’ sospesa dagli scambi con una flessione teorica del 7,08%, mentre Mediobanca lascia sul terreno il 5,83% e Bper il 5,10%.
In rosso anche le piazze del Vecchio Continente: Londra segna -1,47% a 6.262 punti, Francoforte -2,11% a 7.609, Parigi -2,76% a 3.618 e Amsterdam -1,79% a 334,16. Chiusura in forte ribasso per la borsa di Tokyo sulla scia del voto in Italia e dei dati macroeconomici dagli Stati Uniti peggiori delle previsioni. L’indice Nikkei 225 segna uno scivolone del 2,26% a 11.398 punti.
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