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Tre milioni di disoccupati (11,7%), un Pil in caduta del 2,7% consumi a terra: l’Italia un Paese per poveri

Tre milioni di disoccupati (11,7%), un Pil in caduta del 2,7% consumi a terra: l’Italia un Paese per poveri

Nel 2012 il Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 1.565.916 milioni di euro correnti, con una riduzione dello 0,8% rispetto all’anno precedente. In volume il Pil è diminuito del 2,4%. Lo rende noto l’Istat. I dati finora disponibili per i maggiori Paesi sviluppati mostrano un aumento del pil in volume negli Stati Uniti (2,2%), in Giappone (1,9%), in Germania (0,7%) e nel Regno Unito (0,2%). Dal lato della domanda nel 2012 si registra una caduta in volume del 3,9% dei consumi finali nazionali e dell’8% degli investimenti fissi lordi, mentre le esportazioni di beni e servizi hanno segnato un aumento del 2,3%. Le importazioni sono diminuite del 7,7%. A livello settoriale, il valore aggiunto ha registrato un calo in volume in tutti i principali comparti, con diminuzioni del 4,4% nell’agricoltura, silvicoltura e pesca, del 3,5% nell’industria in senso stretto, del 6,3% nelle costruzioni e dell’1,2% nei servizi. Il rapporto debito/pil dell’Italia nel 2012 sale al 127% dal 120,8% del 2011 e dal 119,3% del 2010. La pressione fiscale complessiva nel 2012 è risultata pari al 44,0%, in aumento di 1,4 punti percentuali rispetto al 2011. Lo rende noto l’Istat.

La contrazione delle entrate in conto capitale (-44%), rileva l’Istat, è da ascrivere principalmente alla riduzione delle imposte in conto capitale (-80,3%), dovuta al venir meno dei versamenti una tantum dell’imposta sostitutiva sul riallineamento dei valori contabili ai principi internazionali Ias che avevano sostenuto il gettito nel 2011. Le entrate totali delle amministrazioni pubbliche, pari al 48,1% del pil, sono aumentate del 2,4% rispetto all’anno precedente. Le entrate correnti hanno registrato un incremento del 3,1%, attestandosi al 47,7% del pil. In particolare, le imposte indirette sono cresciute del 5,2%, trainate prevalentemente dal gettito dell’Imposta Municipale Unica (Imu) e dall’aumento delle accise sugli oli minerali. Le imposte dirette sono risultate in crescita del 5,2%, essenzialmente per effetto dell’aumento dell’Irpef, della relativa addizionale regionale e dell’imposta sostitutiva su ritenute, interessi e altri redditi di capitale, che riflette le modifiche al regime di tassazione delle rendite finanziarie. I contributi sociali effettivi hanno segnato una sostanziale stabilità (-0,1%).

Il tasso di disoccupazione si attesta all’11,7%, in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto a dicembre e di 2,1 punti nei dodici mesi. Nel 2012 la spesa per consumi finali delle famiglie residenti ha mostrato un’ampia contrazione in volume (pari al -4,3%), dopo essere risultata quasi stabile nel 2011 (+0,1%). Il calo dei consumi delle famiglie residenti sul territorio economico e’ stato particolarmente marcato per i beni (-7%), mentre la spesa per i servizi ha registrato una diminuzione dell’1,4%. In termini di funzioni di consumo, le contrazioni piu’ accentuate hanno riguardato la spesa per vestiario e calzature (-10,2%) e quella per i trasporti (-8,5%).