La morte di Chavez, il paese piange il suo presidente. America latina in lutto. Ora il rischio caos
Il presidente del Venezuela, Hugo Chavez, è morto all’età di 58 anni, dopo una battaglia contro il cancro durata due anni. Ad annunciare in lacrime al paese la scomparsa del “presidente eterno” è stato il vicepresidente Nicolas Maduro, l’uomo che lo stesso Chavez aveva designato come suo successore prima di partire per Cuba, dove era stato operato l’11 dicembre. Il leader bolivarista verrà sepolto venerdì e nel Paese è stato proclamato un lutto di sette giorni. Il popolo venezuelano è sceso in lacrime nelle piazze. L’esercito è schierato nelle strade per garantire l’ordine. Secondo la Costituzione dopo la morte di un presidente vanno convocate nuove elezioni entro un mese. ”Condoglianze” per Chavez sono state espresse in un messaggio dell’opposizione. “Siamo stati rivali elettorali ma non nemici. Comprendiamo il dolore della sua famiglia e dei suoi sostenitori”, ha dichiarato Henrique Capriles, il candidato unico dell’alleanza di opposizione della Mesa de Unidad che lo scorso ottobre fu sconfitto da Chavez alle presidenziali.
Lutto fra i leader del Sudamerica per la morte del presidente venezuelano. La presidente del BrasileDilma Rousseff, con il predecessore Inacio Lula da Silva, saranno a Caracas per il funerale di venerdì. La Rousseff, che ha parlato di “perdita irreparabile” per la morte di “un grande leader” e un “amico del Brasile”, arriverà oggi a Caracas dopo aver cancellato una visita in Argentina prevista per oggi. Anche la presidente dell’Argentina, Cristina Fernandez de Kirchner, è attesa a Caracas, assieme ai presidenti dell’Uruguay, Jose Mujica, e della Bolivia, Evo Morales.
Il governo cubano ha proclamato due giorni di lutto per la morte del presidente venezuelano. Le trasmissioni televisive si sono interrotte per la dare l’annuncio della scomparsa di Chavez, definito “un vero figlio” dall’ex presidente cubano Fidel Castro e “un amico stretto” dal suo successore Raul Castro. “Chavez è anche cubano”, si legge in una nota diffusa dal governo dell’Avana. Il defunto presidente venezuelano si era operato quattro volte a Cuba, dopo la scoperta di un tumore a metà del 2011. L’ultima operazione risale all’11 dicembre. Chavez era poi tornato in patria l’8 febbraio. I rapporti fra il Venezuela di Chavez e Cuba erano molto stretti. Chavez considerava Fidel Castro il suo mentore, e Caracas fornisce all’Avana circa 100mila barili di greggio al giorno a prezzi di favore in cambio dell’invio di medici e insegnanti cubani in Venezuela. In un messaggio diffuso dopo la morte di Chavez, il presidente americano Barack Obama ha dichiarato il suo interesse “allo sviluppo di rapporti costruttivi” con Caracas. ”Nel momento difficile della morte del presidente Hugo Chavez, gli Stati Uniti ribadiscono il sostegno al popolo venezuelano e l’interesse a sviluppare una relazione costruttiva con il governo del Venezuela”- ha affermato Obama nel suo messaggio- “mentre il Venezuela inizia un nuovo capitolo della sua storia, gli Stati Uniti rimangono impegnati per politiche che promuovano i principi democratici, il rispetto della legge e dei diritti umani”.
Le parole di Obama giungono dopo che ieri, poco prima dell’annuncio della morte di Chavez, il governo venezuelano ha deciso l’espulsione di due addetti militari statunitensi, accusati di aver tentato di approfittare della malattia del presidente per “cospirare” contro le istituzioni del Paese, cosa “che viola le convenzioni internazionali” in materia di diplomazia. Il vicepresidente Nicolas Maduro aveva anche parlato ieri di un ”attacco scientifico” dietro la malattia di Chavez, “come è successo con Yasser Arafat”.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, si è detto ”rattristato” per la morte del presidente. Chavez, ha detto, si è battuto ”per le sfide e le aspirazioni dei venezuelani più vulnerabili”. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha definito Chavez ”un leader straordinario”. “E’ stato un uomo forte e straordinario che puntava al futuro ed esigeva il massimo da se stesso”, ha scritto Putin in un messaggio indirizzato a Maduro Per il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ”Chavez è stato il simbolo della resistenza contro l’imperialismo e un martire per il bene della Nazione venezuelana”. Anche il cinema americano piange Chavez. Il regista Oliver Stone e l’attore Sean Penn ricordano “l’amico” scomparso, così come il regista Michael Moore. “Piango un grande eroe per la maggior parte del suo popolo… Odiato dalle classi abbienti, Hugo Chavez vivrà sempre nella storia”, scrive Stone su Twitter. “I poveri del mondo perdono un loro campione, io perdo un amico che ho avuto la benedizione di conoscere”, afferma Penn in un comunicato diffuso su Hollywood Reporter. L’attore aveva partecipato in dicembre ad una veglia in Bolivia per la salute di Chavez. Secondo Michael Moore, “non leggeremo cose amichevoli verso di lui sulla stampa americana”, ma va ricordato che 54 paesi permisero “agli Stati Uniti di arrestare (e torturare) sospetti. L’America Latina, grazie a Chavez, fu l’unica a dire di no”. Il regista, che ha commentato la morte di Chavez su Twitter, ha ricordato il suo incontro con il presidente venezuelano al festival del cinema di Venezia nel 2009. “Mi disse che gli faceva piacere incontrare qualcuno che Bush odiava più di lui”, ha ricordato Moore.
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