Il 5 Stelle: no a un governo Bersani. Grillo ai suoi: se votate la fiducia, lascio la politica
‘Al presidente Napolitano chiederemo un governo del M5S”. Cosi’ il futuro capogruppo M5s al Senato Vito Crimi spiega la posizione del Movimento al momento delle consultazioni con il Capo dello Stato, tornando a smentire possibilita’ di alleanze. Riunione dei parlamentari ’ del Movimento 5 Stelle oggi a Roma all’Eur, al Parco dei pini. Sul tavolo alcuni temi centrali per i prossimi giorni, tra questi la composizione delle commissioni parlamentari e l’elezione dei presidenti di Camera e Senato. In tutto sono un centinaio i parlamentari giunti da tutta Italia per l’incontro.
Alla riunione è spuntata una proposta di minoranza per dare l’appoggio a un governo guidato da Pier Luigi Bersani. Ad avanzarla è stato un gruppo minoritario di parlamentari 5S che propone di sottoporre la questione a un referendum on line. Questa mattina, arrivando alla riunione ancora in corso all’Eur, era stato Ivan Catalano, eletto alla Camera in Lombardia, ad ammettere che sulla questione il movimento “e’ in fermento da giorni”. “Un governo va fatto se no non va avanti il Paese” ha sottolineato Catalano.
Durante la riunione, è stata bocciata invece la proposta avanzata da alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle di esordire in Parlamento con una passeggiata al fianco dei cittadini, passata sui media come una vera e propria ‘marcia’ dei ‘grillini’. A quanto riferiscono fonti interne, la proposta e’ stata respinta da circa due terzi dei partecipanti. La proposta era stata illustrata da Alessandro Di Battista, eletto alla Camera nella circoscrizione laziale. Di Battista, nel corso della riunione, ha spiegato di esser stato in questura e di averne parlato con il questore, trovandolo sereno e aperto al dialogo. Quindi sulla proposta si e’ aperto il dibattito che ha visto contrario, tra gli altri, Vito Crimi, capogruppo in pectore dei 5S al Senato. Crimi si e’ detto contrario che passasse l’idea “di essere accompagnati come bambini al primo giorno di scuola”, mentre gli eletti nelle file dei 5S “sono persone serie, con una dignita’. Non dobbiamo dare immagine di una marcia della vittoria perche’ stiamo andando dentro” il Parlamento “per lavorare”.
Alcuni eletti hanno poi sottolineato come la proposta sia stata comunicata in maniera errata, visto che gia’ alcuni “hanno erroneamente accumunato i 5S al fascismo e a Casapound”. Anche per questo la proposta avanzata ieri da Stefano Vignaroli e’ stata ‘bocciata’ per alzata di mano. I neoeletti hanno deciso di riunirsi nuovamente mercoledi’ alla Camera e al Senato per decidere su come e chi votare per le presidenze delle due assemblee. Alle 19.30 i capigruppo in pectore del M5S di Camera e Senato, Roberta Lombardi e Vito Crimi, terranno una conferenza stampa. Crimi intanto ha annunciato di essere stato contattato “da un esponente di rilievo del Pd per anticiparmi che lunedi’ terranno una riunione congiunta dei gruppi da cui proporranno i loro nomi per le presidenze e nei giorni successivi incontreranno i gruppi per comunicarlo e confrontarsi”. Più tardi, Crimi replica a quanti già parlano di inciucio. “E’ un normalissimo e corretto passaggio istituzionale, che ci aspettavamo, e non e’ un tentativo di inciucio, neanche un invio di pontieri”.
Durante la riunione a Roma, gli eletti del M5S valutano anche altre ‘sforbiciate’, oltre al taglio degli stipendi, che tocchino le altre indennità spettanti ai parlamentari, diaria compresa. A quanto riferiscono fonti interne, infatti, l’assemblea sta valutando di modificare il codice di comportamento degli eletti nelle fille dei 5S, che attualmente prevede riduzioni solo per gli stipendi. Per questo Crimi ha raccomandato agli altri eletti di non firmare i documenti che verranno sottoposti ai ‘grillini’ quando andranno a registrarsi in Parlamento. “Come avviene in un qualunque primo giorno di lavoro -ha spiegato- dovrete prendere le carte per accettazione e firmarle solo in seguito”. Intanto, a dirsi favorevole a un governo Pd-M5S è il segretario della Cgil, Susanna Camusso, che dice invece no a esecutivi tecnici e al governissimo. Per Camusso non si sono alternative al dialogo con il movimento 5 stelle. Secondo il leader di corso d’Italia, che interviene al programma di Rai3 ‘In mezz’ora’, ”il voto ha detto che c’e’ un partito maggioranza per numero di voti e un secondo partito, e quella e’ la volonta’ maggioritaria degli elettori” e ”bisogna rispettare il voto degli elettori”. Rispondendo alle domande di Lucia Annunziata sulla possibilita’ di arrivare a un ‘governissimo’, Camusso dice: ”Penso che gli italiani abbiano gia’ detto di no”. A sull’ipotesi di un governo tecnico scherza: ”Non abbiamo gia’ dato?”. Secondo Camusso, inoltre, ”non bisogna continuare a moltiplicare le ipotesi, ma concentrare l’attenzione” su una soluzione che ”sia la piu’ rispettosa della volonta’ popolare”.
Social