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Pressing anti giudici, Alfano sale al Colle. Ma Napolitano lo blocca: “Manifestazione senza precedenti”

Pressing anti giudici, Alfano sale al Colle. Ma Napolitano lo blocca: “Manifestazione senza precedenti”

Continua il pressing del Pdl contro i giudici. Stamane il segretario Angelino Alfano, in compagnia dei capigruppo uscenti di Camera e Senato Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, è salito oggi al Colle da Giorgio Napolitano. Al centro dell’incontro la vicenda giudiziaria che riguarda il Cavaliere e l’ipotesi “Aventino”, ossia di chiamare fuori il partito dall’attività istituzionale.

“Sono rammaricato per la manifestazione senza precedenti del Pdl all’interno del Palazzo di Giustizia di Milano- spiega il Capo dello Stato in una nota diffusa dal Quirinale alla fine dell’incontro – e la delegazione del Pdl è consapevole che io non posso interferire con il potere giudiziario”. Napolitano ribadisce che “l’indipendenza della magistratura non può essere messa in discussione”, e fa appello a un “comune e generale senso di responsabilità”, auspicando un “immediato cambiamento di clima”. E si è riservato di sviluppare più ampiamente “in un prossimo intervento le sue valutazioni”.
“Il presidente Berlusconi rimarrà anche oggi in ospedale. Procederemo in giornata ad effettuare gli accertamenti previsti, tra cui quello sulla funzionalità dell’albero coronarico”. E’ quanto afferma all’Adnkronos Salute Alberto Zangrillo, medico personale di Silvio Berlusconi, ricoverato da venerdì all’ospedale San Raffaele di Milano. “Le condizioni di salute generali del presidente Berlusconi – aggiunge Zangrillo – sono comunque tranquillizzanti”. Intanto all’attacco del Cavaliere va Beppe Grillo, in un post sul suo blog in cui manifesta piena solidarietà ai magistrati di Milano. Mentre Berlusconi è ricoverato “in una suite di 200 metri quadri del San Raffaele”, scrive Grillo, “fuori, i parlamentari del Pdl si sono recati al Tribunale di Milano in segno di protesta, a tenere una conferenza stampa contro le ‘visite fiscali’, i ‘processi ad orologeria’ e le ‘toghe rosse’. Una lunga fila di deputati e senatori è entrata nell’edificio e si è fermata davanti all’aula dove si tiene il processo Ruby come gesto di sfida. Non vi è stata purtroppo alcuna retata favorita dall’evento”.

“I parlamentari del Pdl sono ancora convinti che Ruby sia la nipote di Mubarak – incalza – come hanno dimostrato, convinti, a suo tempo con il voto in Parlamento, per questo assediano la magistratura, sono in buona fede. Si aggrappano a un vecchio signore che perde i pezzi come a un salvagente di marmo. Non hanno del resto alternative. Sparirebbero”. ”Berlusconi ha paura di fare la fine di Bottino Craxi, ma sarebbe invece la sua fortuna – scrive tra l’altro Grillo – In fuga sulle spiagge tunisine piene di Ruby senza la rottura di co…..i quotidiana dei suoi questuanti”. “Si faccia condannare al più presto senza attenuanti e – suggerisce il leader del Movimento 5 Stelle – prima dell’arresto, si dia alla latitanza. Ci guadagnerà in salute. Guarirà dall’uveite e gli italiani guariranno finalmente dall’orchite con cui li affligge da vent’anni”. Segue un post scriptum in cui Grillo esprime tutta la sua ”solidarietà ai magistrati di Milano”.