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Papa Francesco rende omaggio alle donne: “Hanno un ruolo primario e fondamentale. Le prime testimoni della Resurrezione”

Papa Francesco rende omaggio alle donne: “Hanno un ruolo primario e fondamentale. Le prime testimoni della Resurrezione”

Omaggio di Papa Francesco a tutte le donne. Nel corso dell’udienza generale dal sagrato della basilica di San Pietro, Bergoglio prende spunto dal passo del Vangelo nel quale sono le donne per prime a vedere vuoto il sepolcro dove era custodito il corpo di Gesù per affermare che ”hanno un ruolo primario e fondamentale”.

“È bello che le donne siano le prime testimoni della Risurrezione. Gli evangelisti hanno solo raccontato quello che le donne hanno visto. Secondo la legge giudaica del tempo -ricorda Bergoglio- le donne come i bambini non potevano rendere testimonianza affidabile e credibile”. Questo è un punto in favore della storicità del racconto evangelico in quanto, spiega il Pontefice, ”se la Resurrezione fosse un fatto inventato, non sarebbe stato legato alla testimonianza delle donne”.

Per il Papa, ”questa è un po’ la missione delle donne: testimoniare ai figli e ai nipotini che Gesù è vivo”. “Mamme, donne, andate avanti con questa testimonianza” scandisce, ricordando come “le donne nella Chiesa e nel cammino di fede abbiano un ruolo particolare: aprire le porte al Signore”. “Comunicarlo – ha detto – ha bisogno dello sguardo semplice e profondo dell’amore”. Francesco esorta poi a ”vivere con più fiducia le realtà quotidiane, affrontarle con coraggio e con impegno”. Spiega Jorge Mario Bergoglio: ”La Resurrezione di Cristo illumina la realtà quotidiana in una luce nuova ed è la nostra forza, è il cuore della nostra speranza. Purtroppo -lamenta il Papa- spesso si è cercato di oscurare la fede nella Resurrezione di Gesù e anche fra gli stessi credenti si sono insinuati dubbi: un po’ una fede all’acqua di rose…”.

Papa Francesco cerca di trovare spiegazioni per questo atteggiamento: ”per superficialità, a volte per indifferenza, occupati da mille cose che si ritengono più importanti della fede, oppure per una visione solo orizzontale della vita – prosegue Bergoglio -. Invece la fede ci apre ad una speranza più grande, alla felicitù piena, alla certezza che il male, il peccato, la morte possono essere vinti”. Allora, invoca il Pontefice, ”sentiamo la gioia di essere cristiani, crediamo in un Risorto che ha vinto il male e la morte. Abbiamo il coraggio di uscire, per portare questa gioia e questa luce in tutti i luoghi della nostra vita”. Infatti, ricorda Papa Francesco, ”la Resurrezione di Cristo è la nostra più grande certezza, è il tesoro più prezioso: come non condividere con gli altri questo tesoro? Questa certezza -sottolinea- non è solo per noi ma per essere trasmessa, per darla agli altri, per condividerla con gli altri”.

Andando ancora una volta a braccio, Papa Francesco si rivolge quindi ai giovani. “Tenete forte la corda che ci ancora al cielo e portate avanti la speranza come testimoni di Gesù. Portate avanti questa certezza: il Signore è vivo e cammina a fianco a noi nella vita. Questa è la vostra missione. Questo darà speranza a questo mondo, un po’ invecchiato per il male, le guerre e il peccato. Avanti giovani!”.

Bergoglio esorta infine a ”non avere paura di proclamare la fede in Dio, di professarla con la parola e con l’amore”. ”Nel nostro cammino di fede -spiega il Pontefice- è importante sapere che Dio ci ama: lasciamoci illuminare dalla Resurrezione di Cristo e trasformare dalla sua forza”. E, rivolgendosi in particolare ai pellegrini di lingua araba, provenienti dal Libano, continua: ”Non abbiate paura di annunciare Cristo, crocifisso e risorto, vincitore del male e della morte, attraverso la testimonianza della vostra vita quotidiana e nei gesti di compassione, di perdono, di misericordia e di amore verso tutti”.

Prima dell’udienza, il Papa ha salutato, in piedi sulla jeep, i fedeli riuniti in piazza San Pietro: un vero e proprio bagno di folla con circa 30 mila pellegrini, giunti da diverse parti del mondo, tra cui Francia, Svizzera, Belgio, Libano, Inghilterra, Filippine, Irlanda, Spagna, Brasile, Canada e Stati Uniti Guidati dall’arcivescovo di Milano Angelo Scola, che il Papa ha poi abbracciato al termine dell’Udienza generale, e dal cardinale Dionigi Tettamanzi, presenti anche 10mila fedeli della diocesi ambrosiana: ”Sono davvero entusiasti, questi milanesi!”, ha esclamato il Pontefice accolto dai loro applausi.