Addio al regista spagnolo Bigas Luna. Aveva 67 anni. Sul suo set da Francesca Neri a Stefania Sandrelli
Il regista spagnolo Bigas Luna è morto oggi all’età di 67 anni, al termine di una lunga lotta contro il cancro, secondo quanto confermato dai familiari ai media spagnoli. Nel 1976 Bigas Luna punta però il suo obiettivo altrove e firma il primo lungometraggio, Tatuaje, tratto da un romanzo di Manuel Vàzquez Montalban, sul tema dell’incesto. L’anno dopo realizza undici cortometraggi di argomento erotico: tutti girati in 16 millimetri e più tardi raccolti in un unico video con il titolo Historias impùdicas. Esordisce poi a Cannes con La chiamavano Bilbao del 1978, film cupo su una ossesione sessuale che si conclude drasmmaticamente con lo stupro e l’uccisione della donne che ne è oggetto.
Nel 1979 firma Caniche sugli amori bestiali. Ormai i temi e la poetica di Bigas Luna sono fissati, l’eros è per il regista il fulcro di ogni atto e di ogni narrazione, caposaldo in questo senso sarà, nel 1990 Le età di Lulù, interpretato da Francesca Neri. Prosciutto, prosciutto (1992), che nel cast schierava Anna Galiena, Penèlope Cruz e Stefania Sandrelli, vinse la Mostra di Venezia, seguirono La teta y la luna (1994), Uova d’oro (1993), con Alessandro Gassman, il criticato Bambola (1996), protagonista Valeria Marini.
Gli ultimi titoli sono stati L’immagine del desiderio (1997), Volavèrunt (1999), Son de mar (2001), Yo soy la Juani (2006), Di Di Hollywood (2010) e Segundo Origen (2012).
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