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Lombardi e il Quirinale: “No a Bonino e Prodi, decide il web”. M5S: “Napolitano vada a fare il nonno”

Nel giorno in cui i 5 Stelle lanciano le ‘quirinarie’ per la scelta del successore di Giorgio Napolitano, arriva l’affondo della capogruppo ‘stellata’ a Montecitorio Roberta Lombardi. “Da quello che ho visto del Presidente, penso abbia diritto alla sua vecchiaia, a fare il nonno. Lasciamolo andare, a 87 anni ha anche diritto a godersi la vecchiaia”, ha dichiarato rispondendo ai giornalisti che le chiedevano un parere sull’ipotesi di un secondo mandato per Napolitano al Quirinale.

Lombardi si è poi detta sorpresa che tra i nomi per il Colle circolati nella base del M5S ci sia anche quello di Romano Prodi ”perché si tratta di un nome della vecchia politica. Ma il web è bello per questo, perché è libero. La Rete è sovrana, vedremo cosa uscirà dalle consultazioni” online, avviate oggi. Altro nome per il Quirinale, quello di Emma Bonino. “Le sue posizioni su liberalizzazioni, acqua e servizi pubblici – osserva Lombardi – sono antitetiche alle nostre, la vedo poco compatibile” con i 5 Stelle.

Intanto, continua la protesta del M5S contro il mancato avvio delle commissioni permanenti. Stamani i deputati grillini avrebbero dovuto far partire le commissioni ‘ombra’ per denunciare lo stallo dei lavori parlamentari. Ma si sono visti negare le aule dai questori, così hanno deciso di dirottarsi nella sala Mappamondo di Montecitorio, dove in questi giorni si sta riunendo la Commissione speciale. L’iniziativa non ha ostacolato i lavori visto che la sala è talmente grande e capiente da poter ospitare senza alcun problema i 109 deputati ‘stellati’. Lombardi ha puntualizzato che non si tratta di un’occupazione ma di una protesta. “Vogliamo che il Parlamento lavori e si occupi del Paese, siamo qui per dare il nostro contributo – ha spiegato -. Noi non occupiamo ma partecipiamo ai lavori con interventi pertinenti”.

“Assistere ai lavori – ha ricordato – è nel diritto dei deputati. Non possiamo votare ma intervenire e fare domande pertinenti. Questa è la regola e noi siamo sempre nel rispetto delle regole”, ha rimarcato. Sullo stop all’avvio delle commissioni permanenti “inizio a pensare – ha poi aggiunto – che sia un ricatto dei partiti” che al Movimento 5 Stelle starebbero inviando il seguente messaggio: “se voi non fate il governo, noi blocchiamo il Parlamento e il Paese”. Intanto, al Senato è iniziata la no-stop dei senatori M5S che, nonostante l’aula non sia convocata, si sonoriuniti nelle commissioni Industria e Lavori pubblici al terzo piano per discutere i loro provvedimenti. Un drappello di senatori designato per la commissione Ambiente, si è riunito a parte nel corridoio antistante, per affrontare i temi di loro competenza. L’iniziativa, che si svolge in segno di protesta per la mancata convocazione delle commissioni, “non è un’occupazione - ha precisato il capogruppo Vito Crimi - è una parola che non esiste, diciamo che è una sorta di autogestione, come si faceva a scuola. La novità è che questo incontro è pubblico, cioè aperto ai senatori”. Che però, fanno notare nel gruppo, non si sono visti.