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Crisi senza freni, vola la cassa integrazione a marzo. Coinvolti 520 mila lavoratori: hanno perso 1.900 euro a testa

 Esplode la richiesta di ore di cassa integrazione a marzo. Con poco meno di 100 milioni di ore registrate lo scorso mese, la cig aumenta in tutti i suoi segmenti (ordinaria, straordinaria e deroga), sia sul mese che sull’anno. Le 96.973.927 ore registrate a marzo segnano infatti un incremento consistente su febbraio (pari ad un +22,44%), mentre da inizio anno il monte ore complessivo è pari a 265.043.645 per un +11,98% sul primo trimestre del 2012. Dietro questa mole di ore sono coinvolti da inizio anno circa 520 mila lavoratori che hanno subito un taglio del reddito per 1 miliardo di euro, pari a 1.900 euro netti in meno per ogni singolo lavoratore.

Sono questi i dati che emergono dalle elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell’Osservatorio cig della Cgil Nazionale nel rapporto di marzo. Il rapporto della Cgil segnala come a partire da gennaio del 2009 e fino ad oggi, le ore di cassa integrazione autorizzate siano state stabilmente intorno alle 80 milioni di ore per mese. Un trend che al momento prevede anche per il 2013 un totale di ore di cassa integrazione oltre il miliardo. ”Il sistema produttivo, e l’intero mondo del lavoro, sta letteralmente precipitando, trascinando dietro di sé l’intero Paese, travolto com’è da una valanga che non trova davanti a sé alcun argine”, osserva il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada. Per Lattuada, ”servono risposte con urgenza che mettano al centro il lavoro, a partire dal finanziamento della cassa in deroga e per questo saremo in piazza unitariamente il 16 aprile a Roma. Un appuntamento – spiega – che potrebbe rappresentare l’avvio di un percorso di iniziativa sui temi del lavoro”. Nel dettaglio dei dati, infine, Lattuada segnala ”la forte preoccupazione determinata dall’aumento delle richieste di intervento sulle crisi di grandi gruppi industriali che non trovano risposte soddisfacenti e che rappresentano un ulteriore, inequivocabile segnale della profondità della crisi e della necessità di una politica industriale a tutela dei settori manifatturieri e dell’occupazione”. Nel dettaglio dell’analisi di corso d’Italia si rileva poi come la cassa integrazione ordinaria (cigo) aumenti a marzo sul mese precedente del +5,04%, per un totale pari a 33.978.993 di ore. Da inizio anno la cigo invece ha raggiunto quota 97.213.845 di ore per un +31,68% sui primi tre mesi del 2012. La richiesta di ore per la cassa integrazione straordinaria (cigs), sempre per quanto riguarda lo scorso mese, è stata di 43.105.896 per un +11,09% su febbraio mentre il primo trimestre dell’anno totalizza 124.069.365 ore autorizzate per un +53,36% sullo stesso periodo del 2012. Infine la cassa integrazione in deroga (cigd) ha registrato a marzo un drastico aumento sul mese precedente pari a +147,06% per 19.889.038 ore richieste. Nel primo trimestre di quest’anno, rispetto allo stesso periodo dello scorso, la riduzione della cigd è stata del -46,61% per un totale di 43.760.435. ”Un dato ampiamente preventivato e frutto dei problemi procedurali e dei mancati pagamenti che hanno complicato il ricorso a questo strumento”, spiega Lattuada. Nel rapporto infatti si segnala come la richiesta di ore di deroga ”resti ancora lontana dalla media maturata nel 2012 e che è stata tra i 28/29 milioni al mese”.

Continua a marzo la crescita del numero di aziende che fanno ricorso ai decreti di cigs. Da gennaio sono state 1.575 per un +13,97% sullo stesso periodo del 2012 e riguardano 2.689 unità aziendali (+13,17% sull’anno passato). Nello specifico si registra un forte aumento dei ricorsi per crisi aziendale (922 decreti per un +22,28%) che rappresentano il 58,54% del totale dei decreti. Diminuiscono invece le domande di ristrutturazione aziendale (55 in totale da inizio anno per un -19,12% sullo stesso periodo del 2012) e quelle di riorganizzazione aziendale (49 per un -31,94%). Sottolinea lo studio della Cgil che ”gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale delle aziende tornano a diminuire e rappresentano solo il 6,60% del totale dei decreti. Un segnale evidente del processo di deindustrializzazione in atto nel Paese”.

Nelle regioni del nord si registra il ricorso più alto alla cassa integrazione. Dal rapporto della Cgil si rileva che al primo posto per ore di cassa integrazione autorizzate nei primi tre mesi dell’anno c’è la Lombardia con 64.108.127 ore che corrispondono a 125.211 lavoratori (prendendo in considerazione le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il Piemonte con 35.682.187 ore di cig autorizzate per 69.692 lavoratori e il Veneto con 28.699.190 ore per 56.053 persone. Nelle regioni del centro primeggia il Lazio con 16.972.720 ore che coinvolgono 33.150 lavoratori. Mentre per il Mezzogiorno è la Campania la regione dove si segna il maggiore ricorso alla cig con 16.519.056 ore per 32.264 lavoratori.

La meccanica è ancora il settore dove si è totalizzato il ricorso più alto allo strumento della cassa integrazione. Secondo il rapporto della Cgil, infatti, sul totale delle ore registrate nel periodo gennaio-marzo, la meccanica pesa per 94.263.712, coinvolgendo 184.109 lavoratori (prendendo come riferimento le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il settore del commercio con 28.430.774 ore di cig autorizzate per 55.529 lavoratori coinvolti e l’edilizia con 28.060.453 ore e 54.806 persone.

A marzo, considerando un ricorso medio alla cig, pari cioè al 50% del tempo lavorabile globale (6 settimane), sono coinvolti 1.035.327 lavoratori in cigo, cigs e in cigd. Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore, pari a 13 settimane lavorative, si determina un’assenza completa dall’attività produttiva per 517.663 lavoratori, di cui 242 mila in cigs e 85 mila in cigd. Continua così a calare il reddito per migliaia di cassintegrati: dai calcoli dell’Osservatorio cig, si rileva come i lavoratori parzialmente tutelati dalla cig abbiano perso nel loro reddito 1,016 miliardi di euro, pari a 1.900 euro netti per ogni singolo lavoratore coinvolto a zero ore. Anche la Uil lancia l’allarme cig. Secondo la previsione contenuta nel terzo rapporto del sindacato del 2013oltre il 10% dei lavoratori nel 2013 rischia di essere colpito dal ricorso alla cassa integrazione. ”Undici lavoratori su cento del settore privato, se continua questo trend, conosceranno l’amara esperienza della cassa integrazione”, evidenzia il segretario confederale della confederazione di Via Lucullo, Guglielmo Loy.