Bankitalia: Con lo spread così alto recessione nel 2012 e zero crescita nel 2013
La banca d’Italia, nell’ipotesi che lo spread rimanga al livello attuale, intorno ai 500 punti, disegna degli scenari non certo rassicuranti. In questo caso, il pil si ridurrebbe dell’1,5 per cento nella media di quest’anno, dopo essere aumentato dello 0,4 nel 2011. L’attivita’ economica tornerebbe a crescere a partire dal primo trimestre dell’anno prossimo anche se, per effetto della flessione stimata per quest’anno, la variazione media del Pil risulterebbe nulla nel 2013.
Rispetto allo scenario pubblicato a luglio, le nuove proiezioni sono state riviste a ribasso, per via del deterioramento delle condizioni di finanziamento, degli interventi di riequilibrio del bilancio pubblico e del peggioramento del quadro internazionale.
Invece, sottolinea ancora Bankitalia, con una riduzione dei costi di finanziamento del settore pubblico e privato, con uno spread di 200 punti base inferiore a quello attuale, migliorano le stime di crescita: il pil diminuirebbe dell’1,2% nel 2012 e si espanderebbe dello 0,8 nel successivo.
Rispetto allo scenario che considera lo spread costante ai valori attuali, il Pil l’anno prossimo sarebbe piu’ elevato di oltre un punto percentuale. Grazie ai piu’ bassi costi di finanziamento e alla maggior disponibilita’ di credito, gli investimenti fletterebbero in misura meno marcata nel 2012 e si espanderebbero di circa il 5 per cento nel 2013; i consumi delle famiglie si contrarrebbero dell’1 per cento nella media di quest’anno, ma i loro tassi di crescita congiunturali tornerebbero positivi a partire dall’inizio del 2013.
Rientrerebbero inoltre le difficoltà di provvista delle banche e si attenuerebbero le tensioni sull’offerta di credito, che si sono manifestate nella seconda parte del 2011.
CONTI PUBBLICI: Le tre manovre correttive disposte tra luglio e dicembre permettono di conseguire nel 2013 un avanzo primario nell’ordine del 5% del pil e una prima riduzione del rapporto debito/pil. E’ quanto evidenzia Bankitalia che aggiunge: la flessione del rapporto deficit/Pil sarebbe “accentuata” con un ritorno dello spread ai livelli dell’estate scorsa. In questo caso, evidenzia Bankitalia nel Bollettino economico, nel 2013 “verrebbe sostanzialmente conseguito il pareggio di bilancio”.
INFLAZIONE: L’inflazione sale al 3,1% quest’anno, per poi diminuire al 2,4% nel 2013. E’ la stima di Bankitalia che evidenzia come sulla dinamica dei prezzi incide il rallentamento dell’attivita’ economica nonche’ gli aumenti dell’IVA e delle accise gia’ attuati e quelli previsti per la fine 2012.
OCCUPAZIONE: “Il recupero dell’occupazione, iniziato nel IV trimestre 2010, si e’ arrestato negli ultimi mesi del 2011″. Lo dice il Bollettino economico di Bankitalia che sintetizza la situazione: calo degli occupati; ripresa della disoccupazione; peggioramento delle aspettative delle imprese e calo delle retribuzioni reali.
“In novembre il tasso di disoccupazione si sarebbe attestato all’8,6%, il valore piu’ elevato dal maggio 2010. Tra i giovani tra i 15 ed i 24 anni il tasso avrebbe raggiunto il 30,1%, il valore massimo dal gennaio 2004″ recita ancora il bollettino.
Sul lavoro interinale: “Dopo i robusti incrementi del 2010 si e’ arrestata la crescita del lavoro interinale”. A ottobre “la riduzione è stata pari al 3,8% delle ore retribuite rispetto al 2010″; un numero di occupati equivalenti diminuito, al netto dei fattori stagionali, di 5 mila unita’ rispetto al picco di luglio, di oltre 202 mila unita’.
SALARI: La dinamica delle retribuzioni di fatto potrebbe restare negativa in termini reali anche nel biennio 2012-2013. Nel stimarlo, Bankitalia sottolinea come abbiano registrato, nel III trimestre 2011, un incremento dell’1%, frenate dalla dinamica negativa dei servizi pubblici (-0,5%).
BANCHE: Le tensioni sui titoli di Stato italiani “hanno inciso negativamente sulla capacita’ di raccolta delle banche” afferma Bankitalia, sottolineando come “tali difficolta’ si siano ripercosse sulle condizioni di offerta di credito”.
“In prospettiva – scrive bankitalia nel Bollettino economico – potrebbero essere attenuate dall’ampio ricorso alle nuove operazioni di rifinanziamento presso l’Eurosistema. Le condizioni di offerta potrebbero risentire negativamente del deterioramento della qualita’ del credito. La dotazione patrimoniale delle banche italiane si e’ ulteriormente rafforzata”.
La raccolta delle banche italiane, aggiunge Via Nazionale, “al netto dell’interbancario interno e delle passivita’ verso l’Eurosistema e le controparti centrali, si e’ ridotta dello 0,7 per cento nei dodici mesi terminanti in novembre (cresceva dello 0,6 per cento in agosto). Si e’ accentuata soprattutto la contrazione delle passivita’ sull’estero (-4,3 per cento) ma anche, in minore misura, dei depositi di residenti (-0,8 per cento). A seguito delle persistenti difficolta’ nei collocamenti sui mercati all’ingrosso e’ inoltre proseguito il rallentamento della raccolta obbligazionaria al netto della componente interbancaria (2,1 per cento)”.
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