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Letta giura al Quirinale, seguito dai 21 ministri. Nasce il nuovo governo mentre fuori il panico tra la folla per i colpi di pistola

Con la formula di rito, Enrico Letta ha giurato al Quirinale davanti al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E’ presidente del Consiglio. Subito dopo Letta, è stata la volta di tutti i ministri. Colori sobri, adatti alla circostanza, per i 21 neo ministri del primo governo Letta, che hanno preso posto nel Salone delle Feste per la cerimonia del giuramento. I ministri sono tutti rigorosamente in abito scuro, mentre tra le donne spicca la giacca rossa del nuovo capo della diplomazia italiana Emma Bonino. Giacca e pantaloni viola per il neo ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge; total black per il neo Guardasigilli Anna Maria Cancellieri. Giacca nera e pantaloni grigi per Josefa Idem, completi scuri per Beatrice Lorenzin e Nunzia De Girolamo. Al lato delle ‘sedie ministeriali’ siede anche signora Clio, con una elegante giacca verde acquamarina e pantaloni scuri. Vicino a lei anche il figlio della Repubblica Giulio Napolitano. Dopo la cerimonia, alcuni ministri hanno lasciato il Quirinale. Alcuni esponenti del nuovo governo sono rimasti a colloquio con il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, dopo la sparatoria davanti Palazzo Chigi. Al Quirinale non c’è stata alcuna disposizione per non far uscire i ministri, ma con ogni probabilità di quanto accaduto gli esponenti del governo ne hanno parlato con Napolitano.

All’uscita dal Quirinale, il presidente del Consiglio Enrico Letta è stato salutato da un picchetto d’onore schierato nel cortile interno. A rompere il protocollo, però, un gruppo di turisti in fila in attesa di visitare le sale interne del Palazzo che oggi, come accade ogni tanto di domenica, è aperto al pubblico. Alla vista del neo premier, è scattato subito un applauso fragoroso. Ieri il vicesegretario del Pd ha sciolto la riserva ed ha accettato di formare il nuovo governo. Alla fine di una lunga giornata di consultazioni e dopo oltre un’ora di colloquio con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, poco dopo le 17.15 ha presentato l’elenco dei ministri. Un esecutivo giovane, con una presenza record di donne, 7 su 21 dicasteri.

Vicepremier e ministro dell’Interno Angelino Alfano; ministro degli Esteri Emma Bonino; ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri; ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni; ministro della Difesa Mario Mauro. E ancora: al ministero dell’Istruzione andrà Maria Chiara Carrozza; alla Salute Beatrice Lorenzin; alle Infrastrutture Maurizio Lupi; allo Sviluppo Flavio Zanonato; alle Politiche agricole Nunzia De Girolamo; al Lavoro Enrico Giovannini; all’Ambiente Andrea Orlando e ai beni culturali e Turismo Massimo Bray. Fra i ministri senza portafoglio, Dario Franceschini ai rapporti con il Parlamento, le riforme costituzionali a Gaetano Quagliariello e le pari opportunità e lo sport alla canoista Josefa Idem. Gli altri ministri senza portafoglio sono: agli Affari regionali Graziano Delrio, alla Coesione territoriale Carlo Trigilia, agli Affari europei viene confermato Enzo Moavero, alla Semplificazione Giampiero D’Alia; alla cooperazione internazionale e integrazione, Cecile Kyenge. Sottosegretario alla presidenza Consiglio, Patroni Griffi.