Il giorno della smemorata, Ruby in aula ma ha problemi a ricordare. Tensione con i giudici
Nuova udienza al palazzo di giustizia del processo sul caso Ruby, il dibattimento a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti. È in corso il controesame della giovane marocchina che venerdì scorso ha deposto davanti ai giudici del processo. Un inizio di interrogatorio piuttosto teso, con la corte che in una circostanza ha chiesto alla giovane di utilizzare un tono più rispettoso nei confronti del pubblico ministero che sta conducendo il controesame della testimone dopo una serie di «Non ricordo»: «La mia memoria non è uno strumento elettronico come le intercettazioni, può fallire» ha aggiunto la testimone.
L’ACCUSA - Rispondendo al pm Antonio Sangermano in merito ad alcune incongruenze nella ricostruzione di una telefonata fatta al ragionier Giuseppe Spinelli il 26 maggio 2010, il giorno precedente la notte in questura, la giovane marocchina non ha saputo spiegare il motivo di quel primo contatto. Quanto alle serate ad Arcore, Ruby ha dichiarato a giudice e pm di aver dormito a casa di Berluscioni «due weekend» ma «mai da sola».
I SOLDI - «Quei soldi venivano dalle serate del presidente, dalle buste». Così Karima El Mahrug ha spiegato la provenienza del denaro che fu trovato nella sua borsa dalle forze dell’ordine il primo maggio 2010 quando subì uno scippo a Milano, in corso Buenos Aires.Anche stamattina Ruby ha negato di aver mai avuto rapporti sessuali con Silvio Berlusconi. Nell’udienza di venerdì scorso la testimone racconto delle serate di Arcore a casa dell’ex premier Silvio Berlusconi: «C’erano tante ragazze, balli sensuali, ma non vidi nessun contatto fisico tra Berlusconi e le sue ospiti».
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