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Superato l’impasse dei veti incrociati Pd e Pdl: il prefetto Alessandro Pansa nuovo Capo della polizia. Le pressioni dal Colle

Dopo una lunga gestazione, e’ arrivata la nomina. Il prefetto Alessandro Pansa è stato nominato capo della Polizia. La decisione a oltre due mesi dalla morte di Antonio Manganelli, e dopo settimane di impasse dovuta ai veti incrociati tra Pd e Pdl. Il governo ha trovato l’intesa e il Consiglio dei ministri ha dato via libera al capo del Dipartimento affari territoriali del Viminale. Una decisione sofferta che è arrivata dopo le “sollecitazioni” del Colle e nell’imminenza della festa della Repubblica. La sfida dei mesi scorsi aveva visto fronteggiarsi, da un lato, il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, ‘candidato’ del ministro dell’Interno Angelino Alfano e di buona parte del centrodestra, dall’altro il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli, favorito dal premier Enrico Letta e dal Pd.

Nato a Eboli in provincia di Salerno, il 9 giugno 1951, Alessandro Pansa si è laureato in giurisprudenza all’Università degli studi di Napoli. L’ingresso nella Polizia di Stato nel 1975, poi il lavoro in Calabria sia nel settore del contrasto alla criminalità organizzata che al terrorismo. A Roma dal 1982 continua a svolgere attività investigative contro il traffico degli stupefacenti e le mafie, sia a livello nazionale che internazionale. Specializzatosi anche nel contrasto della criminalità economica, contribuisce alla costituzione del servizio centrale operativo, la struttura investigativa di vertice della Polizia di Stato, divenendone poi il direttore nel 1996.

È stato membro di alcuni organismi internazionali per la lotta alla criminalità organizzata; nel 2003 ha presieduto il comitato strategico su immigrazione, frontiere e asilo del consiglio dell’Unione europea a Bruxelles; è stato consulente della Commissione parlamentare sull’applicazione dell’accordo di Schengen, oltre che delle Commissioni parlamentari sul ciclo dei rifiuti e antimafi