Colombia, catturato il boss della ‘ndrangheta Roberto Pannunzi il “Pablo Escobar” italiano
E’ stato arrestato in Colombia il boss della ‘ndrangheta Roberto Pannunzi, definito su twitter dal ministro della Difesa colombiano il ‘Pablo Escobar’ italiano. Secondo quanto riferisce la stampa colombiana, Pannunzi è stato arrestato giovedì nel centro commerciale Santa Fe di Bogotà. Al momento dell’arresto il boss ha esibito un documento di identità venezuelano che riportava il nome di Silvano Martino. Su di lui c’è un ordine di cattura dell’Interpol e della magistratura italiana. Dopo aver appreso dell’arresto, il ministro della Difesa Juan Carlos Pinzon, si è congratulato con le unità speciali dell’esercito che hanno arrestato Pannunzi, sottolineando che il boss sarebbe responsabile di un traffico di almeno due tonnellate di cocaina al mese e avrebbe legami anche con la mafia turca.
Pannunzi arriverà in Italia oggi stesso, l’arrivo è previsto per questa sera, intorno alle 20.30. ”Siamo riusciti a ottenere l’espulsione, grazie anche alla credibilità della magistratura italiana nei confronti dei colleghi colombiani”, ha commentato all’Adnkronos il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri che ha seguito in prima persona l’indagine per la cattura del narcotrafficante di origini calabresi. L’arrivo in Italia è previsto per questa sera.”E’ il più grande importatore di cocaina al mondo. Sappiamo che organizza acquisti di tremila chilogrammi per volta”, ha aggiunto Gratteri. ”E’ stata un’operazione di altissimo livello”, afferma all’Adnkronos il procuratore di Reggio Calabria,Federico Cafiero de Raho, che si dice molto soddisfatto per l’arresto di Roberto Pannunzi.
”Credo sia il più grande fornitore di sostanze stupefacenti dalla Colombia. E’ importante avere conseguito questo risultato al quale hanno lavorato la procura di Reggio Calabria, il Goa della Guardia di finanza di Reggio Calabria e Roma”, ha aggiunto Cafiero de Raho. Legato ai Macrì di Siderno, Pannunzi è ritenuto uno degli esponenti di rilievo della ‘ndrangheta, che tiene i contatti con Cosa Nostra e Cosa Nostra americana e che contratta alla pari con il cartello di Medelli’n, tanto che avrebbe fatto sposare suo figlio con un esponente del cartello per rafforzarne i legami. Proprio a Medellin, nella zona di El Poblado, il boss era stato catturato nel 1994. Estradato in Italia, evase nel 1999 dalla clinica privata dove era stato ricoverato per motivi di salute. Arrestato di nuovo a Madrid insieme al figlio Alessandro nel 2004, Pannunzi riuscì a evadere una seconda volta sempre nello stesso modo: l’8 aprile 2010 si rese latitante mentre era agli arresti domiciliari per motivi di salute.
L’arresto di Pannunzio è frutto di un’operazione congiunta della polizia colombiana e della Drug Enforcement Agency (Dea) statunitense. Non è la prima volta, ricorda la stampa locale, che le autorità colombiane arrestano il 67enne Pannunzi. E’ dal 2010 che la polizia colombiana, in coordinamento con le autorità italiane sta seguendo la rinascita della presenza mafiosa italiana in Colombia. Secondo il quotidiano El Colombiano di Medellin, la ‘ndrangheta vanta una presenza ormai decennale in Colombia e utilizza per il traffico di cocaina le rotte atlantiche che partono dalla Colombia e dal Venezuela e hanno come snodo la Guinea Bissau, in Africa.
Nel corso di quest’anno la polizia colombiana ha arrestato altri tre boss italiani. Il primo, a febbraio, è stato Tommaso Iacomino, esponente di spicco di Cosa Nostra, ex braccio destro di Bernardo Provenzano. Poi, il 24 aprile, è stata la volta dell’italo-argentino Domenico Trimboli, legato alla ‘ndrangheta, catturato nel corso di un’operzione congiunta con la polizia italiana. Infine, il 28 aprile, a finire in manette è stato un altro trafficante di droga esponente della ‘ndrangheta calabrese, Santo Scipione. Tutti e tre sono stati estradati in Italia.
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