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L’Egitto ha un nuovo premier: Hazem el-Beblawi, ex ministro delle Finanze. Nel 2014 le elezioni. Sulla piazza restano 51 vittime della violenza.

Dopo giorni di scontri e trattative l’Egitto ha un nuovo premier. L’ex vicepremier egiziano e ministro delle Finanze, Hazem el-Beblawi è stato incaricato ufficialmente dal presidente Adly Mansour di formare il governo. Mentre Mohamed elBaradei, leader delle forze liberali egiziane, è stato nominato vice presidente della Repubblica con delega alle relazioni internazionali. La nomina di premier e vice arriva dopo che il presidente ha annunciato la road map per il paese: modifiche alla Costituzione egiziana, voluta dai Fratelli Musulmani e ora sospesa, poi un referedum e, quindi, nuove elezioni, prima parlamentari e poi presidenziali. E’ la ‘roadmap’ annunciata nella notte dal presidente egiziano ad interim, AdlyMansour, che con un decreto ha definito i termini della transizionein seguito alla destituzione di Mohamed Morsi da parte dei militari e giorni di sanguinose violenze. L’intero processo, secondo il decreto, non dovrà durare più di 210 giorni. Dopo gli scontri di ieri al Cairo, costati la vita ad almeno 51 persone, e dopo gli appelli dei Fratelli Musulmani a nuove proteste in seguito al ”massacro”, il piano contenuto in un decreto emesso da Mansour dopo consultazioni con i vari gruppi politici prevede la formazione di una ‘commissione di saggi’ per proporre emendamenti alla Costituzione del 2012.

La commissione sarà composta da due membri della Corte Costituzionale, altrettanti giudici, due membri del Consiglio di Stato e quattro costituzionalisti e verrà nominata entro 15 giorni. Gli emendamenti costituzionali che verranno indicati dai ‘saggi’ verranno poi sottoposti a un’altra commissione composta da 50 membri in rappresentanza di ”tutti” i settori della società egiziana. Successivamente, entro fine novembre, gli emendamenti indicati verranno sottoposti a referendum. Poi ancora, le elezioni parlamentari, entro uno o due mesi dall’approvazione della nuova Costituzione. Infine, le elezioni presidenziali, ma nessuna data è stata fissata.

I Fratelli Musulmani bocciano la ‘roadmap’ del presidente ad interim . Per Essam al-Erian, numero due del partito Libertà e Giustizia dei Fratelli Musulmani, il piano di Mansour ”porta indietro il Paese al punto di partenza”. ”Ora è chiaro che non stanno prendendo di mira solo il presidente, ma l’identità e i diritti delle persone, la loro libertà e la democrazia”, ha detto al-Erian, citato dall’agenzia di stampa Dpa.bI Fratelli Musulmani e i loro alleati hanno minacciato di continuare con le proteste fin quando Mohamed Morsi, deposto il 3 luglio dai militari, non tornerà al potere. Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon è ”profondamente preoccupato” per l’escalation di violenze in Egitto e chiede ”massima moderazione” e un’inchiesta indipendente sulle violenze che ieri al Cairo hanno fatto almeno 51 morti davanti a una sede della Guardia Repubblicana.

”Il segretario generale condanna queste uccisioni” e ”chiede che su di esse indaghino in modo approfondito enti nazionali indipendenti e competenti e che i responsabili vengano assicurati alla giustizia”, ha detto il portavoce di Ban, Martin Nesirky. Il segretario generale, ha aggiunto, ”chiede a tutti gli egiziani” di ”fare tutto il possibile per evitare nuove escalation” di violenze e di appianare le divergenze in modo pacifico nell’ambito di un processo in cui ”devono essere incluse tutte le parti e le comunità”. ”Le proteste – ha detto ancora Nesirky – devono rimanere pacifiche e le forze di sicurezza devono rispettare gli standard internazionali”.