Lotta all’evasione, mancano 500 miliardi di euro accertati ma mai incassati. La sfida perdente ai truffatori
Mancano all’appello oltre 500 mld di incassi frutto della lotta all’evasione. Perche’ accertare le somme evase non vuol dire sempre riscuoterle. Lo dimostrano i dati, raccolti in alcune tabelle consegnate dal ministero dell’Economia alla Commissione Finanze della Camera: dal 2000 al 2012 grazie alla lotta all’evasione sono stati emessi ruoli per 807,7 miliardi di euro. Ma la somma effettivamente riscossa in questi 13 anni e’ di 69,1 miliardi di euro, mentre 193,1 miliardi hanno goduto di uno sgravio totale.
Non tutto, comunque, puo’ essere effettivamente riscosso. L’Agenzia delle Entrate, con riferimento ai residui attivi al 31 dicembre 2012 inoltrati dalla Ragioneria Generale dello Stato, ha comunicato una percentuale di abbattimento pari all’82%. L’Inps ha comunicato di considerare inesigibili il 44% del totale dei residui da riscuotere. Teoricamente, il valore dei ruoli da riscuotere ammonta a 545,5 mld ma 107,2 miliardi riguardano soggetti in fallimento. Poi ci sono i falliti dopo la consegna del ruolo, i nullatenenti (chi dall’anagrafe tributaria non risulta avere nulla intestato e quindi Equitalia non puo’ fare alcuna azione esecutiva), i deceduti, chi ha attivato la rateazione (valgono 18,6 mld i ruoli che Equitalia deve riscuotere) e quindi sta pagando, chi l’ha attivata e non la sta piu’ pagando perche’ e’ in difficolta’. E poi, ovviamente, ci sono quelli che non pagano.
L’80 per cento dei ruoli non incassati ha un valore superiore ai 500 mila euro. Esattamente, sono 121.409 soggetti per un carico netto residuo da riscuotere pari a 452 mld. E’ evidente come il recupero di somme superiori a 500 mila euro risulti estremamente difficoltoso, presupponendo comunque l’esistenza di patrimoni aggredibili di valore corrispondente o maggiore.
Una buona parte di quelli che non pagano sono poi truffatori che si sottraggono ai pagamenti attraverso dei raggiri. Un caso classico e’ quello delle societa’ cartiere, i cui amministratori sono delle teste di legno, cioe’ dei soggetti nullatenenti che vengono messi a capo delle societa’ al solo scopo di sfuggire al recupero. Rispetto agli 807,7 miliardi di ruoli, 639,4 miliardi riguardano l’Erario, 111,1 miliardi l’Inps, 13,5 miliardi l’Inail, 29 miliardi i Comuni e 14,7 miliardi di euro altri enti. Il sottosegretario all’economia, Luigi Casero, ha evidenziato come “il dato del riscosso tenda strutturalmente ad attestarsi intorno al 20%”. Non solo. Guardando all’andamento delle riscossioni relative agli ultimi anni e’ prevedibile che saranno influenzate “dal peggioramento del quadro economico di riferimento”.
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