Addio Cerami. Scompare a 72 anni il grande scrittore, sceneggiatore e drammaturgo italiano. Aveva scritto “La Vita è bella” con Benigni
E’ morto Vincenzo Cerami. Lo scrittore, sceneggiatore e drammaturgo italiano, candidato all’Oscar nel 1999 per “La Vita è bella” con Roberto Benigni, era malato da tempo. Proprio Benigni, insieme all’altro premio Oscar per lo stesso film, Nicola Piovani, andò a ritirare il mese scorso il David di Donatello speciale alla carriera assegnato allo scrittore, dicendo che non poteva essere presente e facendogli gli auguri. Quasi un omaggio pubblico all’amico malato, ricordato come uno “scrittore a 360 gradi”, e da Piovani, in particolare, per la sua attività forse meno nota di paroliere.
Era nato a Roma il 2 novembre del 1940 da genitori siciliani. L’incontro con Pier Paolo Pasolini, di cui fu allievo, è stato determinante nella sua formazione. Con lui debuttò nel cinema nel 1965 come aiuto regista in tre film: “Comizi d’amore”, “Uccellacci e uccellini” e l’episodio “Le streghe” del film “La terra vista dalla Luna”. Sposato con Graziella Chiarcossi, cugina di Pier Paolo Pasolini, ha avuto due figli, l’attrice Aisha, nata dall’unione con la prima moglie Mimsy Farmer, e Matteo, giovane regista.
Dopo l’esperienza come aiuto regista, Cerami iniziò nel 1967 la sua carriera di sceneggiatore con “El Desperado”, film diretto da Franco Rossetti. In oltre 40 anni ha scritto film impegnati per artisti come Bellocchio, Amelio, Benigni, Monicelli e Scola e pellicole più leggere per Francesco Nuti, Antonio Albanese, Giovanni Veronesi e per il figlio Matteo: l’ultima è “Tutti al mare”, del 2010. Tra i film più noti che ha scritto, “Casotto” di Sergio Citti, “Colpire al cuore” di Amelio, “Il piccolo diavolo”, “Il mostro”, “La vita è bella”, vincitore di tre Oscar, di Benigni, e “Manuale d’amore” di Giovanni Veronesi.
Dal suo primo romanzo, “Un borghese piccolo piccolo”, uscito nel 1976, fu tratto il fortunato film interpretato da Alberto Sordi. Seguono, poi, “Amorosa presenza” (1978), il romanzo in versi “Addio Lenin” (1981), “Ragazzo di vetro” (1983), “La lepre” (1988), romanzo storico-fantastico, “L’ipocrita” (1991), “La gente” (1993), “Il signor Novecento” (1994), racconto musicale realizzato con Nicola Piovani con il quale realizza anche lo spettacolo teatrale “Romanzo musicale” (1998); “Consigli a un giovane scrittore” (1996); “Fattacci” (1997), in cui Cerami racconta e analizza quattro delitti ripresi dalla cronaca italiana; la raccolta di racconti “La sindrome di Tourette” e il romanzo “L’incontro” (2005) e “Vite bugiarde” (2007). Cerami ha scritto anche opere teatrali: “L’amore delle tre melarance”, “L’enclave del Papes”, “Sua maestà”, “Ring”.
“Era prima di tutto una persona straordinaria, un vero amico, quindi un grande scrittore, un uomo generoso e colto senza aver mai smarrito quel suo tratto davvero popolare”: così lo ricorda Walter Veltroni. “I suoi libri, i film che aveva scritto, la sua passione generosa ne hanno fatto uno degli intellettuali più significativi di questi anni”.
Il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Massimo Bray, in una nota esprime “profondo cordoglio per la scomparsa del grande scrittore e sceneggiatore Vincenzo Cerami, figura straordinaria per la cultura del nostro paese, autore di pagine che rimarranno indelebili nella storia del cinema mondiale”.
“Caro Vincenzo, hai iniziato un lungo viaggio ma quello che hai fatto qui resterà con noi per sempre”, scrive su twitter Aurelio De Laurentiis.
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