Napolitano blinda Letta: “Se cade il governo contraccolpi irrecuperabili”. Il Pd salva Alfano
Napolitano ha commentato la vicenda Shalabayeva, parlando di “pressioni” e “interferenze inammissibili” da parte di diplomatici stranieri. Per Napolitano, “anche, ma non solo, per dei ministri, e’ assai delicato e azzardato evocare responsabilita’ oggettive o consustanziali alla carica che si ricopre”. Pur senza pronunciare nomi, il presidente della Repubblica ha fatto riferimento alle offese rivolte dal vice presidente del Senato Roberto Calderoli alla ministra per l’Integrazione Cecile Kyenge. E’ indispensabile “levare un argine comune dinanzi all’ingiuria indecente e aggressiva, specie se a sfondo razzista e maschilista”. Un ‘argine’ necessario, ha aggiunto Napolitano, “ancor più” se l’ingiuria è “pronunciata da chi dovrebbe unire alla dignità personale quella istituzionale”.
Il presidente della Repubblica è intervenuto poi sull’attesa sentenza della Cassazione, il 30 luglio, sul processo Mediaset, che vede protagonista Silvio Berlusconi. Le prospettive di vita del governo Letta e le vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi non possono essere in alcun modo sovrapponibili, ha sottolineato Napolitano, che nel corso della tradizionale cerimonia del la consegna del Ventaglio da parte dell’Associazione della stampa parlamentare, al Quirinale, ha detto che le forze politiche devono saper “proseguire con maggiore e non minore coesione”, nel sostegno al governo delle larghe intese, “sapendo che esitazioni da un lato o forzature dall’altro, esibite polemicamente, possono far sfuggire al controllo delle stesse forze di maggioranza la situazione. E allora -ha aggiunto il capo dello Stato- si sgombri il terreno da sovrapposizioni improprie, come quella tra vicende giudiziarie dell’onorevole Berlusconi e prospettive di vita dell’attuale governo”.
“E’ interesse comune affidarsi con rispetto, senza pressioni ne’ in un senso ne’ nell’altro, alle decisioni della Corte di Cassazione, e affidarsi correttamente, chi ha da difendersi, all’esercizio dei diritti e delle ragioni della difesa” ha detto Napolitano. E ancora una volta, il capo dello Stato, oltre a sottolineare come sia fondamentale il rispetto per la magistratura, oltre a quello dei diritti della difesa, ha invitato tutti ad abbassare i toni: “Qualsiasi appello, rivolto politicamente in tutte le direzioni, ad abbandonare le posizioni ‘urlate’, a confrontarsi piu’ pacatamente, va preso sul serio e puo’ riuscire utile”, ha detto Napolitano.
Parlando della crisi economica, il capo dello Stato ha detto che la strada della ripresa è “ancora ardua”, ma non bisogna “indulgere in catastrofismi”. Le forze sociali, ha rilevato, possono contare sulle misure già decise dal governo, oltre ai nodi di politica fiscale “che stanno per essere sciolti”. Deve esserci comunque “il senso dell’urgenza e determinazione, da far valere anche nel contesto europeo. Si possono comprendere -ha osservato Napolitano- appelli a scelte di maggior impatto, volte a scuotere un’economia fiaccata in settori vitali. Ma essenziale è non perdere di vista il quadro complessivo dei risultati ottenuti e da ottenere, degli impegni e dei vincoli da osservare, come disse il 31 maggio scorso il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, concludendo le sue ‘Considerazioni finali’”. ”La situazione in cui ci muoviamo va valutata con la massima ponderazione, senza oscurarne i dati di gravita’, e insieme senza indulgere a catastrofismi”, ha concluso il Capo dello Stato.
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