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Lo “zar” Putin non perdona: il blogger dissidente Alexei Navalny condannato a 5 anni di carcere. L’accusa? Furto di legname

Tutto secondo le attese. Il blogger anti Putin Alexei Navalny, è stato condannato a 5 anni (6 ne aveva chiesti la procura) dal tribunale della città di Kirov per un furto di legname. Il leader dell’opposizione russa Alexei Navalny è stato arrestato in tribunale

Navalny, che si è sempre detto innocente e parla di processo politico, e’ stato riconosciuto colpevole di aver sottratto l’equivalente di 500mila dollari di legname da una segheria di Stato quando era consigliere regionale a Kirov, città 800 chilometri a est di Mosca.

Poco prima di venir ammanettato in aula, il 37enne Navalny ha inviato un tweet ai suoi sostenitori invitandoli ad agire: “Non rimanete seduti a non far niente”. Ma la polizia a Mosca ha già chiuso la piazza del Maneggio, per impedire ogni protesta, e le autorità hanno dichiarato che è vietata ogni manifestazione contro la sentenza. Dopo la condanna, Navalny ha annunciato il ritiro della sua candidatura a sindaco di Mosca, presentata mercoledì. Il manager della sua campagna, Leonid Volkov, ha affermato che i sostenitori del blogger anticorruzione boicotteranno il voto dell’otto settembre.

Un verdetto che secondo la Ue, ”pone gravi dubbi ” sul rispetto della legalità in Russia. Le accuse di corruzione contro Navalny e il suo coimputato Pyotr Ofitserov “non sono state avvalorate durante il processo”, si legge in un comunicato diffuso responsabile della politica estera europea, Catherine Ashton. “La società civile riveste un ruolo vitale di denuncia e difesa dei diritti umani che non deve essere frenato”, continua la nota, che invita le autorità russe a “riconsiderare la sentenza”.