Sicilia a secco, stop ai blocchi. A ruba taniche e imbuti. Si cercano distributori su Facebook
Forza d’urto annuncia lo stop al fermo dei tir. “I siciliani non possono sopportare oltre il fermo del trasporto – dice il presidente del Comitato -. Si è messo in moto il buon senso.La rabbia va governata”. “La pressione esercitata sul governo regionale per i provvedimenti di competenza – spiega – è approdata a soluzione parziali che il presidente Lombardo, nel corso di un ulteriore incontro che si è tenuto stamattina, ha garantito di realizzare nel più breve tempo possibile. La Sicilia rimane in stato d’agitazione e aggiunge Roma come sede di protesta per rivendicare i diritti di un popolo da sempre bistrattato”.
”Prendo atto che il buon senso è prevalso” commenta il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, dopo la sospensione della protesta annunciata dal leader dei ‘Forconi’, Mariano Ferro. “Ho riconosciuto che le ragioni della manifestazione sono fondate e sono state rappresentate con la rabbia e la fermezza che la drammatica situazione economica-sociale impone. Ma il disagio e la sofferenza ed i danni patiti dai siciliani hanno raggiunto un livello insopportabile”.
A Palermo vanno a ruba taniche e imbuti, venduti alle centinaia di persone disperate alla ricerca di qualche litro di benzina per potere andare in auto. Il tutto a causa dello sciopero degli autotrasportatori che in cinque giorni ha messo in ginocchio tutta la Sicilia. La notte scorsa decine di persone hanno dormito all’addiaccio, in auto, davanti ai distributori di benzina nella speranza che questa mattina con la rimozione dei blocchi autostradali, arrivasse il rifornimento di carburante.
Alcuni, pochi fortunati sono riusciti a fare il pieno, ma tanti altri, nonostante la fila e la lunga attesa, non sono riusciti ad arrivare in tempo perche’ al benzina e’ gia’ esaurita. Sui social network da Facebook a Twitter i palermitani danno qualche ‘dritta’ a coloro che non sanno dove poter fare rifornimento di benzina. La situazione non e’ ancora tornata alla normalita’, nonostante la fine dello sciopero.
Forti i disagi anche a Catania, dove i benzinai hanno esposto cartelli con scritto: ”Lo sciopero si prolunga fino a mercoledi’, 25/01”, per evitare lunghe e inutili attese agli automobilisti che speravano di potere fare il ‘pieno’. Ma nonostante i cartelli, decine e decine di automobilisti sono rimasti comunque in fila ai distributori.
Fortemente preoccupato Vittorio Messina, presidente vicario della Confesercenti siciliana. “Possiamo comprendere le ragioni della protesta – dice – ma non i modi. Con tutto il rispetto per il diritto di sciopero, che è sacrosanto, è davvero impensabile che i blocchi attuati da un gruppo ristretto di persone mettano in ginocchio l’economia di un’intera Isola. Il tutto avviene nell’assordante silenzio della politica”. “Abbiamo ricevuto decine di telefonate da tutte le province – aggiunge il direttore Salvatore Curatolo -. Gli operatori commerciali ci chiedono informazioni. Vogliono sapere a chi potere chiedere i danni. Le attività sono ferme. Non si risponde alla crisi – conclude – creandone altra. I danni sono incalcolabili. L’economia è in ginocchio”.
Intanto, sulla scia di quanto sta succedendo in Sicilia e Calabria, la protesta degli autotrasportatori potrebbe sbarcare in Sardegna. Un tam tam su internet sta mettendo a punto l’iniziativa che dovrebbe portare a diversi blocchi sulla Ss 131 Carlo Felice per martedi’ prossimo, ma non si escludono iniziativa isolate.
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