Concordia, conto alla rovescia: domani si tenta di raddrizzarla. Tv da tutto il mondo
Ormai ci siamo quasi. Mancano poche ore per l’operazione di raddrizzamento della Costa Concordia (progetto di ‘Parbuckling’), arenata all’isola del Giglio dal 13 gennaio dello scorso anno. Si attende, nel primo pomeriggio, l’ok della Protezione civile sull’avvio delle operazioni che, come da programma, dovrebbero partire alle 6 di domani. Ma le condizioni meteo potrebbero far slittare l’impresa di qualche giorno. A seguire i lavori ci sarà il capo della Protezione civile Franco Gabrielli: arriverà stasera al Giglio. Gli occhi del mondo puntati sulla grande impresa. I numeri parlano chiaro: a seguire ci sono finora almeno 350 giornalisti accreditati. L’evento sarà seguito anche da numerose tv: oltre alla Cnn e Al Jazeera, l’impresa sarà trasmessa in diretta anche da alcune emittenti di Australia e Cina.
Gabrielli, nel corso dell’audizione tenuta l’altro giorno alla commissione Ambiente della Camera, aveva spiegato che la Costa Concordia non può rimanere sull’isola per un altro inverno, perché “ha le strutture ormai indebolite dal tempo con l’aggravante delle sei mila tonnellate dei cassoni che gli sono stati messi sopra”. Le attività, ha detto ancora il prefetto, “richiederanno alcuni mesi di lavoro a tempo pieno e saranno fortemente condizionate dalle condizioni meteomarine”. Sono 10 fasi le fasi del progetto di rimozione della Costa Concordia per una spesa di 600 milioni di euro. Ma “nessuna spesa per il contribuente”, ha garantito Gabrielli aggiungendo che “le operazioni si concluderanno nella fase 9 che è quella relativa alla rimozione e riduzione in ripristino delle condizioni ambientali che durerà cinque anni successivi al termine della rimozione. Il privato è obbligato per i prossimi cinque anni a monitorare le conseguenze della realizzazione del progetto”.
L’obiettivo del progetto, ha assicurato, “consiste nella rimozione in sicurezza della nave, un metodo che minimizzi il rischio alla struttura globale della nave e gli ulteriori danni all’ambiente e all’economia dell’Isola del Giglio”.
Per quanto riguarda l’individuazione del porto dove trasportare la nave per il suo smaltimento, Gabrielli ha affermato che “Piombino non è attrezzato per ospitare una nave di quelle proporzioni. Serve un decreto che io non posso fare. Nel momento in cui la nave sarà rigalleggiata bisognerà avere il porto di destinazione, se il governo individuerà il porto di Piombino, andrà a Piombino”.
La Costa Concordia è un ‘rifiuto’, ha sottolineato il Commissario Gabrielli, “chi lo ha prodotto dovrà smaltirlo, la Regione Toscana dovrà gestire la destinazione del rifiuto. Noi abbiamo indicato Civitavecchia ma solo per la giusta distanza”, qualora fosse un’altra destinazione “la nave sarà trasportata con un vanguard che porterà la nave in uno specchio di mare per imbracarla e portarsela in sicurezza in qualsiasi parte del mondo”. Il problema è che “quando la nave sarà sollevata “produrrà lo sversamento dei rifiuti che sono all’interno. Ecco perché affermo che la partita della portualità è ancora tutta aperta”.
Gabrielli ha garantito che “l’obiettivo da perseguire rimane quello di garantire un trasporto della nave in totale sicurezza, coniugandolo con la necessità di attrezzare un sito di destinazione che disponga dei requisiti tecnici e cantieristici necessari ad avviare i lavori previsti in tempi rapidi e certi, nel rispetto dell’ambiente e della normativa di settore”.
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