Riforma elezioni, la parola alla Commissione dei saggi: “Basta col Porcellum si torna al proporzionale”
La relazione finale prodotta dalla Commissione dei saggi sulle riforme istituita dal presidente del Consiglio, Enrico Letta, rappresenta “una scommessa vinta”, frutto di un “clima molto positivo”, nonostante la presenza di esponenti provenienti da “differenti scuole costituzionali” e con “orientamenti politici diversi”. Il ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello, parla di ”missione compiuta” nell’illustrare la relazione sulle riforme elaborata dalla commissione dei saggi e consegnata oggi al premier Enrico Letta. Nella relazione, ha spiegato il ministro nel corso di una conferenza stampa, “non c’è condivisione su ogni punto”, ma si punta “piuttosto aillustrare le varie soluzioni, la loro organicità, le loro inevitabili connessioni. La scelta politica dovrà essere fatta dal Parlamento, che dovrà agire in piena sovranità”, quindi la finalità è quella di dare”strumenti conoscitivi al Parlamento”.
Prima di entrare nel merito, la commissione cita Machiavelli in particolare un passo tratto dai ‘Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio’ per spiegare la ricerca di un punto di mediazione. “E pero’ in ogni nostra deliberazione -si legge nella citazione- si debbe considerare dove sono meno incovenienti e pigliare quello per migliore partito, perche’ tutto netto, tutto sanza sospetto non si truova mai”. Tra i punti più importanti individuati la necessità di superare il bicameralismo paritario. ”Largamente prevalente -si legge nella relazione finale- l’ipotesi di attribuire al Senato la rappresentanza degli Enti territoriali”, anche se per quanto riguarda la scelta dei membri rimane l’alternativa tra elezione diretta o indicazione da parte delle Autonomie (Consigli regionali ed eventualmente Comuni). Tra i saggi presente anche l’opinione favorevole al monocameralismo, costituzionalizzando la Conferenza Stato-Regioni-Enti locali. Altro punto, il basta con il ‘Porcellum’. “Superare nettamente il principio di cooptazione che oggi governa la selezione dei nostri parlamentari e restituire ai cittadini la possibilita’ di scegliere i propri rappresentanti”, chiede la Commissione. Quattro le possibilità proposte per arrivare ad un nuovo sistema: collegio uninominale; collegio plurinominale di dimensioni ridotte nel quale venga eletto un numero ristretto di deputati; circoscrizione, “nel senso proprio della legge elettorale in vigore sino al 1994″; proporzionale con circoscrizioni ampie e voto di preferenza.
La Commissione ritiene comunque che la legge elettorale “debba essere sottratta al capriccio o all’abuso delle maggioranze occasionali”. Per questo alcuni saggi propongono che “in Costituzione vengano fissati i principi essenziali del sistema elettorale”, mentre secondo altri le leggi elettorali andrebbero approvate con leggi organiche. Unanimità per quanto riguarda la necessità di eliminare la circoscrizione estero, pur prevedendo meccanismi che consentano l’esercizio di voto agli italiani residenti all’estero, magari prevedendo una loro rappresentanza in un Senato eventualmente eletto in modo diretto.
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