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Letta esce dalla trincea: “Basta non sono un punchingball. Berlusconi rispetti i magistrati”

Letta esce dalla trincea: “Basta non sono un punchingball. Berlusconi rispetti i magistrati”

Arriva dopo poco meno di 24 ore la replica del premier Enrico Letta alvideomessaggio di Berlusconi. Il presidente del Consiglio presenta il ‘Piano Destinazione Italia’ ma a tenere banco sono sempre le tensioni nella maggioranza. ”Vedo che c’è la volontà di usare il governo come un punchingball, tutti se le danno di santa ragione. Noi lavoriamo, continuiamo a lavorare”. “Mi viene in mente l’immagine di quando era bambino e guardavo Carosello – ha aggiunto Letta – in cui c’era quello che diceva ‘c’ho scritto Joe Condor’? L’ho imparato sin da bambino e al momento opportuno lo dimostrerò, giocherò d’attacco”. Nonostante le tensioni, ha sottolineato Letta, “noi stiamo lavorando e in modo molto concreto e attento, lavoriamo per gli italiani, non abbiamo nessuna intenzione che si creino corto circuiti su questi temi”. Il premier si schiera quindi a difesa della magistratura. “Sui giornali trovate alcune mie affermazioni che ripeto: in Italia siamo in uno Stato di diritto, in Italia non ci sono persecuzioni, in Italia rispettiamo l’autonomia della giustizia e il lavoro della magistratura”. “Lo dico perche’ sarebbe paradossale se oggi che presento un piano per l’attrazione di investimenti passasse il messaggio che in Italia lo Stato di diritto non funziona”. Letta ha ribadito: “Vogliamo rispettare l’autonomia della giustizia e il lavoro dei magistrati, un rispetto pieno e totale”.

Csm: “Sconcerto per attacchi infondati a toghe”. Il Comitato di presidenza del Consiglio superiore della magistratura, formato dal vicepresidente Michele Vietti, e dai vertici della Cassazione, il primo presidente Giorgio Santacroce e il procuratore generale Gianfranco Ciani, esprime ”amarezza e sconcerto per l’ennesima ripetizione di giudizi sprezzanti e di attacchi infondati che colpiscono in modo indiscriminato la magistratura italiana”. ”L’esito di qualsiasi processo, esperiti tutti i gradi di giudizio, è una sentenza che va accettata e applicata. Diversamente verrebbero meno le regole dello Stato di diritto e il presupposto dell’ordinata convivenza civile”. ”I magistrati che svolgono quotidianamente il proprio lavoro con impegno, professionalità ed imparzialità – sottolinea il comitato di presidenza – non meritano l’addebito di intenti persecutori o di complotti. Peraltro è la legge che regola con criteri predeterminati la composizione dei collegi giudicanti e l’assegnazione dei processi”.

Il 4 ottobre udienza pubblica in Giunta. E’ stata fissata intanto per venerdì 4 ottobre l’udienza pubblica per il contradditorio nella Giunta delle elezioni e delle immunità del Senato con Silvio Berlusconi. Lo ha annunciato il presidente dell’organismo e nuovo relatore Dario Stefano spiegando che “si tratta della prima data utile e idonea”, anche per l’assenza di sedute d’aula. L’udienza si terrà nella sala Koch. Stefano, prima di comunicare la notizia allo stesso Berlusconi e al primo dei non eletti in Molise Ulisse Di Giacomo (è una parte nel contraddittorio, subentrerebbe in caso di decadenza del Cavaliere), ha sottolineato l’impegno del Senato per superare i problemi logistici e organizzativi “di una certa complessita’” che l’udienza pubblica comporta. “Il presidente Grasso -ha aggiunto Stefano- ha condiviso l’opportunità di dare la massima pubblicità all’udienza con tutti i mezzi offerti dalla tecnologia disponibile” i modo da poterla seguire con tutti gli strumenti, “dalla radio al tablet”.

Oggi vertice dei ministri Pdl. Per fare il punto dopo il videomessaggio di Berlusconi, oggi ci sarà un vertice dei ministri Pdl. E’ quanto ha riferito il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, sottolineando però che “innanzitutto abbiamo un compito di dare un contributo a questo governo eccezionale”. ”Ieri il messaggio di Berlusconi è stato chiaro, ha dimostrato ancora una volta -ha affermato Lupi- senso dello Stato e senso di responsabilità, non rinunciando, come è giusto che sia, alla battaglia politica per rendere il nostro Paese diverso”. E come ha detto Berlusconi nel suo videomessaggio, ”non è una poltrona o un seggio che determinano il consenso del Paese o se una persona è un leader o no, sono -ha continuato Lupi- i milioni di voti che si prendono”, a determinarlo.

Lupi ha quindi confermato l’incontro tra i ministri del Pdl e il loro leader Silvio Berlusconi. ”Oggi noi ministri del Pdl ci vedremo con Berlusconi, ci confronteremo anche a seguito del suo messaggio ma abbiamo innanzitutto un compito di dare un contributo a questo governo eccezionale perche’ ci siano meno tasse e il nostro Paese possa ritornare a crescere”.