Napolitano: “Elezioni solo se non si trova un’alternativa”. Pdl nel caos, no di 3 ministri
“Cercherò di vedere quali sono le possibilità per il proseguimento di questa legislatura, come ho sempre fatto quando c’è stata una crisi”. Lo ha detto il presidente Giorgio Napolitano, da villa Pignatelli a Napoli, commentando la crisi di governo aperta da Silvio Berlusconi che ha chiesto ai suoi ministri di lasciare il governo
“Farò un’attenta verifica dei precedenti di altre crisi, a partire da quella del secondo Governo Prodi, e secondo i criteri che da me e dai miei predecessori sono stati osservati. Vedremo la successione dei fatti”, ha aggiunto. E poi chiarisce: “Il presidente della Repubblica non si fida di un partito o di un altro. La sola strada che ho seguito p stata quella di favorire la formazione di un govermo sulla base dei numeri, che non avevo determinato io, ma che avevano determinato gli elettori e che vedevano impossibile la formazione di un governo senza il concorso dei due maggiori partiti”.
In mattinata, all’uscita dal palazzo della Prefettura di Napoli, alcune persone che attendevano in Piazza Plebiscito avevano urlato: “Sciogli le Camere”. Ma in seguito alla richiesta del Cavaliere si è spaccato il Pdl. “Così non va. Forza Italia non può essere un movimento estremista in mano a degli estremisti. Noi vogliamo stare con Berlusconi, con la sua storia e con le sue idee, ma non con i suoi cattivi consiglieri. Si può lavorare per il bene del Paese essendo alternativi alla sinistra e rifiutando gli estremisti. Angelino Alfano si metta in gioco per questa buona e giusta battaglia” ha detto Maurizio Lupi il giorno dopo le sue dimissioni da ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. E il ministro della Salute Beatrice Lorenzin: ”Accetto senza indugio la richiesta di dimissioni fatta durante un pranzo a cui non partecipavano né i presidenti dei gruppi parlamentari, né il segretario del partito, per coerenza politica nei confronti di chi mi ha indicato come ministro di questo governo. Continuerò ad esprimere le mie idee e i miei principi nel campo del centrodestra, ma non in questa Forza Italia”.
Anche Gaetano Quagliariello, ministro per le Riforme, potrebbe non aderire al nuovo soggetto politico. Che chiarisce il ritardo della consegna delle dimissioni: “Non ho avuto alcun problema a rassegnare le dimissioni da ministro. Lo farl appena rientro a Roma”, ha spiegato. Siamo di fronte a ”una scadenza fondamentale per i destini del paese” e ”le scelte le sto facendo da solo”. ”Io non so cosa Letta dira’, credo che il discorso che fara’ Letta sara’ un elemento fondamentale”, perche’ siamo in un ”momento che mette tutti di fronte alla propria resposanbiltia’ e alla propria coscienza”, ha concluso Quagliariello.
Il presidente del Consiglio Enrico Letta incontrerà il capo dello Stato al Quirinale nel pomeriggio.
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