Giovani senza futuro, la disoccupazione tra ragazzi fino a 25 anni sale al 40,1% record storico. Meno inattive le donne
Record storico di senza lavoro tra i giovani. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero l’incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, ad agosto è pari al 40,1%, in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 5,5 punti nel confronto tendenziale. Lo rileva l’Istat che ha diffuso i dati provvisori di occupati e disoccupati. Tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 667 mila e rappresentano l’11,1% della popolazione in questa fascia d’età. L’Istat rileva che ad agosto il tasso di disoccupazione si attesta al 12,2%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,5 punti nei dodici mesi. Ad agosto il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 127 mila, aumenta dell’1,4% rispetto al mese precedente (+42 mila) e del 14,5% su base annua (+395 mila). Riguardo le differenze di genere, l’Istat rileva che ad agosto rispetto al mese precedente la disoccupazione cresce sia per la componente maschile (+1,7%) sia per quella femminile (+1,0%). Anche in termini tendenziali la disoccupazione cresce sia per gli uomini (+18,9%) sia per le donne (+9,4%). Il tasso di disoccupazione maschile, pari all’11,7%, continua l’Istat, aumenta ad agosto di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,9 punti nei dodici mesi; quello femminile, pari al 12,9%, aumenta di 0,1 punti rispetto al mese precedente e di 0,9 punti su base annua. Ad agosto gli occupati sono 22 milioni 498 mila, sostanzialmente invariati rispetto al mese precedente e in diminuzione dell’1,5% su base annua (-347 mila). Il tasso di occupazione, pari al 55,8%, rimane invariato in termini congiunturali e diminuisce di 0,8 punti percentuali rispetto a dodici mesi prima.
Riguardo le differenze di genere, l’Istat rileva che ad agosto l’occupazione maschile diminuisce dello 0,4% in termini congiunturali e del 2,8% su base annua. L’occupazione femminile cresce dello 0,5% rispetto al mese precedente e dello 0,4% nei dodici mesi. Il tasso di occupazione maschile, pari al 64,7%, diminuisce di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,9 punti su base annua. Quello femminile, pari al 47,1%, aumenta di 0,2 punti in termini congiunturali e di 0,3 punti percentuali rispetto a dodici mesi prima. Ad agosto il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,3% rispetto al mese precedente (-42 mila unità) e dello 0,8% rispetto a dodici mesi prima (-113 mila). Il tasso di inattività si attesta al 36,3%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,2 punti su base annua. Il numero di inattivi, rileva ancora l’Istat, diminuisce nel confronto congiunturale per effetto del calo della componente femminile (-0,7%), mentre aumenta quella maschile (+0,4%). Anche su base annua si osserva una crescita dell’inattività tra gli uomini (+1,7%) e un calo tra le donne (-2,1%). ”Il dato sulla disoccupazione dell’Istat dà la misura di come la realtà cruda del Paese abbia bisogno di un sussulto di responsabilità da parte di ciascuno”, ha detto il leader Cisl, Raffaele Bonanni. “Il dato è anche il segno di tutto ciò che non va e che si deve correggere rimettendo a posto questo governo – aggiunge -, con una classe politica che collabori, altrimenti i dati sulla disoccupazione saranno ancora più pesanti”. Per il leader della Uil, Luigi Angeletti, “non ci sono scorciatoie: se bastasse una legge per far scendere la disoccupazione sarebbe tutto facile. E invece il problema è quello di far crescere le imprese riducendo le tasse. Ma questo viene continuamente rinviato da campagna elettorale a campagna elettorale. Nella prossima campagna elettorale ci verranno a dire che occorrerà una riforma fiscale”. I presidenti di Federconsumatori, Rosario Trefiletti, e di Adusbef, Elio Lannutti, commentando i dati provvisori dell’Istat , osservano: “La disoccupazione ad agosto sale al 12,2%, il livello più elevato dal primo trimestre 1977. Segna un nuovo record storico, inoltre, la disoccupazione giovanile, che tocca quota 40,1%. Dati che, in tutta la loro gravità, descrivono chiaramente la situazione di vero e proprio allarme in cui si trova il Paese”.
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