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Usa, accordo in extremis: evitato il catastrofico default. Wall Street vola. Compromesso last-minute ma resta una soluzione tampone

Usa, accordo in extremis: evitato il catastrofico default. Wall Street vola. Compromesso last-minute ma resta una soluzione tampone

Accordo sul filo del rasoio al Congresso Usa che in extremis riesce ad allontanare lo scenario catastrofico del default e mettere fine allo “shutdown”, la chiusura forzata dei servizi federali. Dopo ben 16 giorni di braccio di ferro alla camera Usa, tra i Repubblicani più oltranzisti e i Democratici, l’accordo bipartisan licenziato mercoledì pomeriggio dal Senato ottiene il via libera della Camera. Si tratta comunque di una soluzione tampone, che permette di riaprire le attività del governo fino al 15 gennaio e alzare il tetto del debito fino al 7 febbraio. Un compromesso “last-minute” che il presidente Barack Obama ha già trasformato in legge per allontanare nell’immediato la minaccia di un default, letale per l’economia americana e mondiale.

Alla Camera l’accordo è passato con 285 sì, dopo che in precedenza al Senato aveva raccolto 81 voti a favore. Con la firma di Obama, ricorda il servizio stampa delle forze armate americane, tutti i dipendenti del governo federale, tra cui 4mila del dipartimento della Difesa, da giovedì potranno quindi tornare a lavoro. Sylvia Matthews Burwell, direttrice dell’ufficio per la Gestione ed il Bilancio, ha precisato in una nota che “dovrebbero tornare a lavoro in mattinata”.

Alla notizia del via libera all’accordo, il numero uno del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, commenta: ”Il Congresso americano ha fatto un passo importante e necessario per metter fine allo shutdown parziale del governo federale e aumentare il tetto del debito”. Il compromesso, aggiunge Lagarde, ”consente al governo di proseguire senza interruzioni le sue attività per i prossimi mesi, mentre i negoziati sul bilancio continuano”.

Tuttavia, ”sarà essenziale – avverte – ridurre l’incertezza sulla trasmissione della politica fiscale innalzando il tetto del debito in modo durevole”. Il Fmi, conclude Lagarde, “incoraggia gli Stati Uniti ad approvare un bilancio per il 2014, sostituire i tagli della spesa con misure graduali che non danneggino la ripresa e adottare un piano fiscale di medio termine bilanciato e completo”.