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Berlusconi: “Con la decadenza in atto un colpo di Stato ” e chiama FI alla piazza

Berlusconi: “Con la decadenza in atto un colpo di Stato ” e chiama FI alla piazza

Forza Italia scende in piazza contro la decadenza del suo leader Silvio Berlusconi. E’ stata convocata una manifestazione per mercoledì 27 novembre, giorno del voto in Aula al Senato, davanti a palazzo Grazioli. La notizia, a quanto si apprende, sarebbe stata comunicata ai parlamentari azzurri tramite una circolare inoltrata per email. Allo stato da palazzo Grazioli fanno sapere che non è stata presa una decisione definitiva su orario e modalità della manifestazione. Tutto dipenderà dalla Conferenza dei capigruppo di palazzo Madama prevista lunedì: solo allora Forza Italia potrà definire i dettagli della protesta azzurra contro l’espulsione del Cavaliere dal Parlamento. Resta per ora fissata la location di via del Plebiscito, ma non è escluso che poi una parte del corteo possa fare un ‘girotondo’ davanti a palazzo Madama. Di certo Berlusconi andrà al Senato per partecipare alla seduta e probabilmente intervenire in aula. La manifestazione dovrebbe tenersi tra le 15 e le 17, in coincidenza con il voto in Aula.

“Sono tre notti consecutive che non riesco a dormire… – esordisce Berlusconi alla manifestazione dei giovani di Forza Italia al Palacongressi dell’Eur – C’è una cosa che mi preoccupa moltissimo che non mi riguarda personalmente, perché ormai ho una veneranda età, ho sognato, ho combattuto, a me può succedere anche di tutto. Ma sono preoccupato per l’attacco che è stato portato alla nostra libertà e per quello che sta succedendo al Paese senza che nessuno si alzi in piedi a dire ‘non è possibile’”. Contro di me è in atto un “colpo di Stato” dice il Cavaliere che dedica 20 minuti di fuoco al voto sulla sua decadenza da senatore: “Stanno imbastendo un processo per l’omicidio politico del leader di centrodestra”. Il leader azzurro non ha dubbi: “Vogliono farmi fuori, ma io non ho paura, perché non ho nulla da farmi perdonare”. Da qui la sfida alla sinistra: “Non pensino che in caso di decadenza io non reagisca”. Quindi l’appello al popolo azzurro: “E’ il momento di stare uniti, faremo delle manifestazioni e tutti dobbiamo partecipare”. L’ex premier definisce quella del processo Mediaset ”una sentenza politica assolutamente infondata, incredibile”. “Farò una conferenza stampa nei prossimi giorni – annuncia – dove dimostrerò con carte ineludibili come non avessi nessuna responsabilità” rispetto alle accuse che sono alla base della condanna.

”Io certo non chiederò la grazia a nessuno”, semmai, il capo dello Stato ”non dovrebbe avere un attimo di esitazione nell’impedire l’umiliazione che io venga messo ai servizi sociali” afferma Berlusconi. “Io ho una dignità, io dovrei essere riabilitato? E’ una cosa ridicola. Che un cittadino che si è sempre comportato con grandissimo rispetto nei confronti di chiunque, venga affidato agli assistenti sociali, perché possa riabilitarsi, credo sia un’umiliazione per lui, per me, ma anche per il Paese” scandisce il Cavaliere, che non vuol sentire parlare di arresti domiciliari o di affidamento ai servizi sociali in caso di decadenza dal Senato. “Vi pare che io, a parte l’umiliazione di sentire don Mazzi dire ‘Berlusconi venga a pulire i cessi qui da noi’ o sentire qualcun altro dire ‘venga qui coi ragazzi di Scampia così le va giù la pancia’, dovrei espormi al ridicolo?”, si chiede Berlusconi.

Dal palco sferra anche un durissimo attacco alla polizia giudiziaria. ”E’ diventata – dice – un piccolo esercito di carabinieri, poliziotti, uomini della Guardia di finanza e delle altre forze dell’ordine” a disposizione delle procure. “La polizia giudiziaria - continua - è formata da un esercito di persone che i singoli procuratori hanno potuto scegliere nei vari corpi. Si tratta di un personalissimo esercito di fedelissimi, orientati politicamente e in sintonia con le procure, la cui attività è assolutamente sconosciuta al presidente del Consiglio, ai ministri della Difesa, della Giustizia e degli Interni e io ne so qualcosa…”. Poi un nuovo attacco alla sinistra e a Magistratura democratica. “La sinistra ha in mano tutto il potere – afferma – Ha preso il potere nel giornalismo, nell’università, nella scuola e così anche nella magistratura, fino al Csm. Nella magistratura oggi non si giudica più per il fatto oggetto del giudizio, ma per do ut des tra magistrati o per ideologia politica”. “A poco a poco Magistratura democratica ha trasformato la magistratura, tutta, da quello che è, un ordine dello Stato, in un potere – insiste Berlusconi – Anzi in un contropotere, capace di contrastare, di mettere sotto, gli altri due poteri dello Stato: quello legislativo e quello esecutivo. In Parlamento non si riesce a far approvare una riforma da tempo”.

E, ancora, l’affondo al Corsera. L’avviso di garanzia nel ’94 a Napoli “mi fu comunicato attraverso il Corriere della Sera, da sempre organo ufficiale, anzi non ufficiale, della procura di Milano…” dichiara l’ex premier. Dal palco parla anche di Vittorio Mangano. “Ha ragione Marcello Dell’Utri, Mangano è un eroe” dice Berlusconi. L’ex premier rievoca alcuni momenti della sua vita e si sofferma in particolare sull’episodio dello stalliere siciliano ospitato ad Arcore, che Marcello Dell’Utri definì un “eroe, per come era stato trattato dai magistrati”. “Ogni volta che i magistrati lo interrogavano chiedendogli dei presunti rapporti tra la mafia e Berlusconi, lui diceva di non sapere nulla perché era davvero così. Mangano – aggiunge – ha trascorso da me sei mesi, i più sereni della sua vita”.

La reazione del Pd non si è fatta attendere. ”Berlusconi sta giocando una carta pericolosissima. In un’orgia di affermazioni dal carattere esplicitamente eversivo e provocatorio, attacca e offende impunemente le istituzioni repubblicane e i principi costituzionali. Non è accettabile una simile escalation di toni e di azioni: siamo oltre la soglia consentita e sopportabile da una democrazia” dichiara Danilo Leva, responsabile giustizia del Pd. Anche Andrea Martella, vicepresidente del gruppo Pd della Camera, parla di ”deriva eversiva”. ”Berlusconi ha superato la soglia tollerabile. Si tratta di vere e proprie intimidazioni verso le istituzioni democratiche. Saremo noi – avverte – a reagire con fermezza per la loro difesa”.