Primarie, Renzi nuovo segretario Pd, trionfa col 70% di voti. Cuperlo al 18% e Civati al 13
Matteo Renzi, secondo i primi dati, ormai da considerarsi pressoché definitivi, è da stasera il nuovo segretario del Pd, avendo vinto con quasi il 70% di voti le primarie per la guida dei democratici. Il sindaco di Firenze poco dopo la chiusura dei seggi su Twitter scrive: “Giornata difficile da dimenticare… Ci vediamo alle 22 all’ObiHall (Firenze Sud)”, dando così appuntamento per la festa per la conquista della segreteria. Un successo che ha i contorni netti e che vede a grande distanza gli sfidanti, Cuperlo e poi Civati. Su 3504 sezioni scrutinate su 8476, secondo i dati ufficiali del Pd, Matteo Renzi è al 68,6%. Gianni Cuperlo al 17,8 e Pippo Civati al 13,7%. ”Non so quanto sarà alla chiusura, ma il dato si avvicinerà allo stesso numero di votanti del 2009″. Guglielmo Epifani, a chiusura delle primarie commenta a caldo i dati di affluenza, ancora parziali sulle primarie dell’8 dicembre, con la sfida tra Civati, Cuperlo e Renzi. Il segretario uscente fa riferimento alle primarie tra Bersani e Franceschini quando si registrarono 3mln e 100mila di votanti.
“Bisogna esprimere soddisfazione con grande forza sull’andamento del voto e sulla partecipazione. Siamo quasi, intorno alle 17, allo stesso numero votanti del 2009 tra Bersani e Franceschini -ha detto il segretario del Pd-. Quelle erano primarie di partito come oggi. Non so quanto sarà alla chiusura, ma il dato si avvicinerà a quello di quel periodo”. Epifani ha sottolineato: “Siamo andati oltre ogni previsione, c’è stata una risposta importante, una grande volontà di partecipazione. Si tratta di un rafforzamento delle nostre ragioni, una grandissima risposta democratica”.
Nel corso della giornata è subito emerso come il rischio flop affluenza sarebbe stato superato, viste le tante file e i primi dati già positivi. Alle 13 il dato ufficiale parla di 980 mila votanti. “980mila. Grazie”, ha infatti scritto il responsabile organizzativo del partito Davide Zoggia in un tweet. Visti i dati del mattino, ”possiamo arrivare oltre i due milioni, qualcosa in meno del dato del ballottaggio del 2012″, quando votarono 2.8 milioni di persone. “La partecipazione è molto sostenuta. Incrociamo le dita e speriamo che continui questa affluenza”, ha spiegato intervistato da Radio Popolare.
Alle 17.00 il Pd comunica che si è superata quota 1.950.000 voti. Lo hanno annunciato Davide Zoggia e Antonio Funiciello. “Siamo oltre ogni aspettativa, visto che il dato è relativo alle 17 e intanto sarà anche stato superato”, ha chiarito il responsabile organizzativo. “Si tratta di un grande successo, in alcuni casi abbiamo dovuto mettere a disposizione altre schede perchè erano esaurita. Dobbiamo ringraziare i nostri volontari”, ha aggiunto Zoggia. Tra i candidati, il primo a votare è stato, alle 10:19, Matteo Renzi. “Ho deciso di non votare per Gianni Pittella”, ha scherzato con i giornalisti al seggio di piazza dei Ciompi a Firenze. “La giornata sta andando bene, tanta gente sta andando a votare. La sfida è per chi arriva primo. Chi arriva primo, vince”, ha detto, per poi aggiungere: “La partita di oggi tra Roma e Fiorentina è la vera sfida”. E a chi gli chiedeva se da domani, con la sua eventuale vittoria, il Pd cambierà marcia, Renzi ha risposto con un semplice “vediamo”.
“Da domani il Pd sarà più forte, chiunque vinca”, aveva sottolineato dal canto suo Gianni Cuperlo, recandosi al seggio. “C’è un sentimento che viene dal basso, di riscossa, e io sono veramente felice di questo – ha detto il candidato alla segreteria del Pd – Questa cosa che state vedendo è la prova che siamo un partito vivo, il Paese ha bisogno di noi, di questa grande forza popolare, lo dico con umiltà e orgoglio. E’ una grande giornata per il Partito democratico”. Seggio elettorale a Monza invece per Pippo Civati che, davanti al seggio, aveva osservato che “se vinco io è chiaro che c’è un po’ di panico”.
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