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Corteo No Tav, a Torino restano i muri imbrattati. E su Facebook chi ha sporcato si domanda: ora dovremmo pulire, sarebbe corretto

Carriole con le ‘macerie’ del cantiere della Maddalena, filo spinato, pezzi di reti metalliche e di legno e bossoli di lacrimogeni hanno aperto questo pomeriggio il corteo No Tav partito da piazza Carlo Felice a Torino, e diretto in piazza Castello. Dietro, tra centinaia di bandiere con il tradizionale treno crociato, lo striscione ‘No Tav, garanzia per il futuro’.
Alla manifestazione partecipa anche la Fiom Torino con il segretario provinciale, Federico Bellono, che sottolinea: “Tanto più in questo momento è importante ribadire il carattere popolare e democratico del movimenro No tav e le ragioni mai tanto forti come oggi contro quest’opera”.A sfilare per le vie del centro, sotto un misto di pioggia e neve, alcune migliaia di persone, diecimila secondo gli organizzatori, arrivate con bus, treni e mezzi privati. Tra loro anche un gruppo di ragazzi Milano con lo striscione ‘Dalla Valsusa a Milano paura non ne abbiamo’ e i nomi degli arrestati milanesi e un gruppo di anarchici in nero con uno striscione che recitava ‘Il tempo dell’attesa è finito. Blocchiamo tutto’.

“Chi pensava che il popolo No Tav si sarebbe spaventato per gli arresti non ha capito niente. Sono vent’anni che abbiamo messo in conto di poter venire arrestati – ha detto Alberto Perino, uno dei leader del movimento – La manifestazione di oggi era prevista da oltre un mese per riportare a casa loro le macerie che hanno fatto in Valle”.

Al corteo ha preso parte anche la Fiom Torino con il segretario provinciale, Federico Bellono. “Tanto più in questo momento – ha sottolineato – è importante ribadire il carattere popolare e democratico del movimento No Tav e le ragioni mai tanto forti come oggi contro quest’opera”.

I partecipanti alla manifestazione a più riprese hanno sollecitato con slogan la liberazione delle persone arrestate nei giorni scorsi. La polizia ha monitorato l’intero percorso della manifestazione e i punti ‘a rischio’ come le banche. Un gruppo di ragazzi con cappucci e sciarpe nere hanno lanciato dei barattoli di vernice e uova contro le serrande abbassate della libreria de La Stampa, sede storica del quotidiano torinese. Il gruppo ha urlato slogan contro giornalisti e forze dell’ordine prima di tornare a sfilare.

Il corteo è poi giunto davanti al palazzo della Regione in piazza Castello. Mentre i partecipanti gridavano ‘giù le mani dalla Val Susa’, altri manifestanti hanno rovesciato, in un improvvisato cantiere allestito nella piazza e protetto da finti militari e delimitato da strisce bianche e rosse con la scritta ‘sito di interesse strategico nazionale’, le carriole con all’interno le ‘macerie’ del cantiere della Maddalena. Ad accompagnare il gesto simbolico il gruppo dei clown army no tav che hanno improvvisato un variopinto spettacolo.

Alcuni fumogeni a semplice scopo dimostrativo sono stati accesi davanti alla sede della regione, protetta da un imponente schieramento di forze dell’ordine. I manifestanti hanno quindi lasciato piazza Castello e raggiunto piazza Vittorio dove il corteo si è concluso. Percorrendo via Po sono state scritte sui muri dei portici numerose frasi che recitano ‘Tutti liberi No Tav’.

Gli organizzatori hanno dichiarato terminata la manifestazione dandosi appuntamento per un nuovo corteo il prossimo 25 febbraio a Bussoleno.

Un centinaio di manifestanti, però, scortato da un cordone di polizia, ha ripreso la marcia ritornando nei pressi della stazione ferroviaria di Porta Nuova da dove la manifestazione aveva avuto inizio. Qui alcuni hanno occupato la sede stradale bloccando il traffico, ma il blocco è durato pochi minuti.

”Sono contento che l’odierna manifestazione a Torino si sia svolta senza violenze o particolari problemi. Ora pensiamo a realizzare la Tav” ha commentato in una nota il presidente della Regione Piemonte,Roberto Cota.

”Constato con sollievo che il centro di Torino non ha vissuto ore di guerriglia No tav come invece da anni abbiamo dovuto verificare in Val di Susa – ha affermato dal canto suo il presidente della provincia di Torino,Antonio Saitta - Nello stesso tempo non posso non evidenziare con profondo rammarico la presenza di alcuni irriducibili amministratori locali che hanno sfilato”.

Mentre sulla pagina Facebook No Tav, un manifestante che oggi ha partecipato al corteo propone di ripulire le scritte: “Gran bella giornata…davvero….ora sarebbe una buona cosa se ci proponessimo per ripulire le scritte sui muri che sono state fatte…. Non so se qualcuno del comitato ha già valutato la cosa ma sarebbe un gesto corretto”.