Bari, chi ha ucciso Bruna Bovino? Indagini tra gli ex per l’omicidio della massaggiatrice italo-brasiliana
Deve esserci stata prima una violenta colluttazione. Poi il killer ha colpito alla testa la giovane estetista, forse con uno sgabello o con un tavolino presente nel centro massaggi, e ha appiccato l’incendio avvolgendo il corpo della donna in una tendina. Sulle pareti e sul pavimento, hanno confermato i rilievi della sezione investigazioni scientifiche, c’erano macchie di sangue anche se diluite dall’acqua usata dai vigili del fuoco per spegnere il rogo. Chi ha ucciso Bruna Bovino - perché ormai sembrano non esserci più molti dubbi che si tratti di un omicidio - la conosceva. È questa l’ipotesi su cui sono al lavoro gli inquirenti della procura di Bari. Al centro dei sospetti ci sono gli ex della ragazza. E questo spiegherebbe anche la scomparsa del telefono cellulare della 29enne su cui potevano esserci dei messaggi che l’assassino ha voluto far sparire. L’indagine, coordinata dal pm Antonino Lupo e affidata ai carabinieri del nucleo investigativo di Bari e della compagnia di Monopoli, punta sulla vita privata della donna che da meno di un mese si era trasferita a Mola di Bari e aveva aperto il centro estetico “Arwen” di via Vitulli dove è stata trovata cadavere.
Bruna Bovino aveva sempre vissuto a Polignano a Mare ma aveva deciso di lasciarsi alle spalle il passato e di ricominciare. In un paese nuovo e in una casa nuova. Abitava in via D’Alba, a pochi isolati dalla piazza principale di Mola di Bari, da sola ma, raccontano i vicini, era spesso in compagnia di un uomo. E, proprio di recente, qualcuno l’aveva sentita discutere animatamente al telefono. I carabinieri sono stati in casa della donna e hanno acquisito alcuni effetti personali che potrebbero aiutare a dare un nome all’assassino.
Al vaglio della procura ci sono anche i tabulati telefonici per capire se aveva appuntamento con qualcuno al centro massaggi. Amici e parenti sono stati ascoltati. L’ex fidanzato, che “era molto geloso” dicono in paese, ha raccontato di essere stato con Bruna fino alle due e mezza del pomeriggio e di essere poi andato via. L’ex marito venerdì sera ha lasciato davanti alla saracinesca del locale un mazzo di fiori con un bigliettino: “Per una stella che non c’è più Bruna sei nel mio cuore”. I carabinieri hanno acquisito quel biglietto.
La donna, due figli di 10 e di 2 anni avuti da due diversi uomini, aveva interrotto da poco una relazione, ma forse frequentava un’altra persona. È tutto il circuito relazionale della 29enne ad essere sotto la lente di ingrandimento degli investigatori. Bruna inoltre il 25 febbraio prossimo avrebbe dovuto testimoniare in aula nel processo in cui si era costituita parte civile nei confronti del suo ex datore di lavoro, il titolare di un centro massaggi di Triggiano dove aveva lavorato fino all’aprile 2011, accusato di induzione e favoreggiamento della prostituzione. A proposito di vicende legali, la 29enne in passato aveva avuto problemi con un suo ex.
“C’è un momento giusto per ogni cosa: per agire, per andarsene, per tornare” è uno degli ultimi post della giovane estetista su Facebook. E ancora. “Sarebbe tutto più facile se la gente si parlasse se mettesse da parte l’orgoglio e la piantasse di ingoiare parole.Dev’esserci ancora qualcuno in grado di spingerti contro uno schifoso muro e dirtelo. Ti amo. Ti odio. Guardami”.
L’autopsia che sarà effettuata domani nell’istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari dal professor Francesco Introna chiarirà le cause della morte e potrà dare una parola definitiva sul fatto che si tratti di un omicidio e non di un incidente.
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