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Palazzo Chigi a Natale ritrova la sobrieta’: i regali costosi vanno restituiti. E Il Pd rilancia alla Camera l’emendamento del M5S sui tagli agli affitti

Tempo di sobrietà anche a Palazzo Chigi, dove il segretario generale della presidenza del consiglio dei ministri, Roberto Garofoli, ha firmato una circolare volta a richiamare la necessità che i dipendenti della presidenza si attengano scrupolosamente al “codice di comportamento”, di recente approvato, nella parte in cui vieta ai funzionari pubblici di ricevere doni.

“Nello specifico, in occasione dell’avvicinarsi delle festività natalizie, la presidenza ha ritenuto di sottolineare quanto stabilito dall’articolo 4 dello stesso “codice” che vieta ai funzionari pubblici di ricevere regali o altre utilità eccettuati quelli di modico valore. Lo stesso articolo precisa inoltre che i regali e le utilità comunque ricevuti fuori dai casi consentiti dovranno essere, a cura dello stesso dipendente cui siano pervenuti, messi immediatamente a disposizione dell’amministrazione per la restituzione o per essere devoluti ai fini istituzionali. In particolare essi dovranno essere consegnati al dipartimento per le politiche di gestione, promozione e sviluppo risorse umane e strumentali che, in base alla tipologia, provvederà alla successiva destinazione”.

Un richiamo che – come evoca la nota del segretario generale- è “quanto mai necessario interpretare ed applicare in senso particolarmente restrittivo con tutto il rigore imposto dalla delicatezza e difficoltà del momento”.

Emendamento Pd su stop affitti alla Camera.
 E sempre in tema di risparmi, tra i 250 emendamenti al dl ‘salva Roma’ presentati in commissione Bilancio della Camera ne figura uno, firmato per ora solo dal Pd, che annulla la norma soppressa dal Senato sugli ‘affitti dei palazzi del potere’.

Più precisamente la proposta di modifica mira a ristabilire l’articolo 2-bis del decreto legge 15 ottobre 2013, n. 120, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 dicembre 2013, n. 137, approvato da Montecitorio e poi cancellato da Palazzo Madama nei giorni scorsi. Se l’emendamento verrà nuovamente approvato “le amministrazioni dello Stato, le Regioni e gli enti locali, nonchè gli organi costituzionali nell’ambito della propria autonomia” potranno recedere entro il 31 dicembre del prossimo anno dai contratti di locazione di immobili “anche in deroga a eventuali clausole difformi previste dal contratto”, così come prevedeva l’emendamento presentato dal deputato di M5S Massimo Fraccaro approvato dalla Camera.