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Allarme sicurezza, armi chimiche siriane verso il porto di Gioia Tauro prima del trasbordo su navi usa. I sindaci pensano a chiudere il porto

 Il porto di Gioia Tauro sarebbe lo scalo prescelto per il transito delle armi chimiche siriane custodite in container a bordo di due navi danesi. Fonti qualificate sottolineano all’Adnkronos che il porto calabrese sarebbe stato scelto per le caratteristiche idonee ad assicurare iltrasbordo dei componenti chimici sulla nave militare americana che ospiterà il materiale per la sua successiva distruzione in acque internazionali.

Sul passaggio della nave, il presidente della provincia Giuseppe Raffacommenta a caldo all’Adnkronos: “Il governo scopre il porto di Gioia Tauro quando si tratta di trasferire armi chimiche, per il resto ha sempre disconosciuto una realtà straordinaria. Ci saremmo aspettati attenzioni diverse soprattutto per le ricadute sotto il profilo occupazionale. Così non è, perché prendiamo atto di questa scelta sconsiderata”. ”Ci auguriamo comunque – aggiunge Raffa – che questo non comportipericolo per la salute dei cittadini, peraltro in un territorio già abbondantemente sovraccarico dal punto di vista delle emissioni delle sostanze nocive per la presenza dell’inceneritore e un sistema con un equilibrio già molto precario che potrebbe essere pregiudicato. Ci auguriamo che questo non succeda. L’amarezza più grande, in ogni caso, è che il porto di Gioia Tauro è considerato un porto di transito e non un’infrastruttura nella quale investire per lo sviluppo”.

Duro il sindaco di Gioia Tauro, Renato Bellofiore, ch non ha ricevuto comunicazioni sul passaggio della nave ed è contrariato dalla mancata informazione sul caso: “A me non hanno comunicato nulla di ufficiale ma comunque sarebbe grave. È la scelta più scellerata che potessero fare contro una popolazione che già sta subendo tanto e che non meritava quest’ultimo smacco”.

“Questo – dice all’Adnkronos – è il Comune più martoriato della Calabria, ci sono già altri agenti ad alto impatto e pericolosità ambientale tra cui inceneritori, raddoppi, discariche, rigassificatori. Usare il porto di Gioia Tauro come pattumiera di tutto quello che non vuole l’Italia è una cosa gravissima”. Ma per il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, nel corso di un’audizione presso le Commissioni riunite Affari esteri e Difesa di Camera e Senato, Gioia Tauro è lo scalo ”ritenuto più adatto dal governo” per effettuare l’operazione di trasbordo di container sigillati su una nave statunitense. Le operazioni saranno effettuate ”in condizioni di assoluta sicurezza” e nel rigoroso rispetto degli ”standard internazionali”.