Rapporto Ocse sulla crescita: Italia semibocciata. Liberalizzare le professioni e sbloccare il mercato del lavoro
L’Italia “ha fatto negli ultimi due anni notevoli riforme” per rendere più aperta la propria economia, come “l’aumento dei poteri dell’autorità Antitrust o la liberalizzazione degli orari dei negozi”, ma “servono ulteriori sforzi per garantirne l’effettiva applicazione”. Lo scrive l’Ocse in una scheda dedicata al nostro Paese, presentando il Rapporto ‘Going for Growth’ in cui esamina le sfide principali per la crescita che devono affrontare le principali economie.
Per quanto riguarda il nostro Paese, l’Organizzazione ricorda di avere a suo tempo suggerito numerose misure, fra cui “un riequilibrio nelle tutele dai posti di lavoro al reddito dei lavoratori, aumentando le reti di sicurezza sociale”. L’organizzazione ricorda come “gli aggiustamenti che hanno seguito la crisi sono stati particolarmente pesanti per i Paesi dell’Europa meridionale, Italia inclusa”.
“Diversi anni di consolidamento fiscale, di aggiustamenti nei bilanci del settore privato, di scarsa fiducia e di problemi alla fornitura di credito hanno lasciato l’Italia con un tasso di disoccupazione a doppia cifra e senza segni di una rapida inverisone di marcia” si legge nella scheda. Per questo, sottolinea l’organizzazione, “migliorare il mercato del lavoro e recuperare competitivita’ restano obiettivi fondamentali di politica economica”.
L’Italia, spiega l’Ocse, ha varato alcune misure, ma “resta valida la raccomandazione di liberalizzare le professioni ‘chiuse’”. Inoltre il rapporto suggerisce una riforma dell’apprendistato, così da rispondere alle carenze di manodopera qualificata.
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