La squadra di Renzi, 16 ministri (non 21). Meta’ donne, Padoan-Tesoro, Poletti-Lavoro
Le trattative sono state difficili ma Matteo Renzi è arrivato al traguardo. Dopo quasi tre ore di confronto con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il nuovo presidente del Consiglio scioglie la riserva e presenta la sua squadra di governo. E’ un esecutivo snello, come ricorda in un servizio Repubblica.it: 16 ministri (contro i 21 di Letta) di cui la metà donne. Domani il giuramento alle 11.30 e lunedì la fiducia in Senato. Ecco i nomi:
Sottosegretario: Graziano Delrio sottosegretario
Ministeri con portafoglio:
Esteri: Federica Mogherini
Interno: Angelino Alfano
Giustizia: Andrea Orlando
Difesa: Roberta Pinotti
Economia: Pier Carlo Padoan
Sviluppo Economico: Federica Guidi
Politiche Agricole: Maurizio Martina
Ambiente: Gianluca Galletti
Infrastrutture e trasporti: Maurizio Lupi
Lavoro e politiche sociali: Giuliano Poletti
Istruzione: Stefania Giannini
Cultura: Dario Franceschini
Salute: Beatrice Lorenzin
Ministeri senza portafoglio:
Riforme e Rapporti con Parlamento: Maria Elena Boschi
Semplificazione e Pa: Marianna Madia
Affari Regionali: Maria Carmela Lanzetta
Entrato al Colle alle 16.30 ne è uscito alle 19.15. Un tempo infinito, segno di un confronto molto duro fra premier incaricato e Capo dello Stato. Alle 18.47, per tranquillizzare gli animi, Renzi ha scritto un incredibile tweet:
E’ pur vero che Enrico Letta, il 27 aprile dell’anno scorso, entrò al Quirinale alle 15 e uscì con i nomi alle 17.15. Renzi ha messo a punto l’elenco nella notte, dopo il vertice con Angelino Alfano. E questa mattina vi ha apportato gli ultimi ritocchi nella sede del Pd assieme ai suoi più stretti collaboratori. Nel suo discorso di presentazione ha posto l’accento sulla discontinuità rispetto all’esecutivo del suo predecessore: “Il nostro maggiore elemento di forza è la concretezza”. E rispondendo a chi gli chiede se si dimetterà nel caso in cui le cose dovessero andare male, aggiunge: “In questa vicenda molti di noi si giocano qualcosa di più importante della carriera, si giocano la faccia. Rischiamo tutto, ma lo facciamo con la determinazione e l’amore per il nostro Paese”.
Il vertice notturno Renzi-Alfano. Nella notte, come accennato, si è tenuto un vertice notturno tra il premier incaricato e il leader Ncd per sbrogliare la matassa della squadra di governo. Erano presenti anche Graziano Delrio, Dario Franceschini e Maurizio Lupi. Un confronto definito “positivo”, durante il quale Renzi ha però imposto un aut aut ad Alfano: “O resti vicepremier o ministro dell’Interno”. Messo di fronte al bivio, il leader Ncd ha optato per il Viminale, lasciando la poltrona di vicepremier. Uscendo oggi dal congresso Udc, al quale ha preso parte come ospite, Alfano ha rilasciato una dichiarazione carica di soddisfazione, a conferma dell’intesa ormai raggiunta: “Il mio unico obiettivo, insieme a Ncd, è fare un lavoro utile per l’Italia. Sono abbastanza soddisfatto. Ci sono le condizioni per fare una buona squadra”. E conferma che manterrà solo una delle due cariche: “Non si è posto questo problema. Non le ho mai chieste entrambe”.
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