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La prima di Renzi tra i ragazzi della media di Treviso: “Punto sulla scuola per far ripartire il Paese”. Contestato da un gruppo dei “Forconi”

Prima visita ufficiale da premier per Matteo Renzi. Incassata la fiducia al Parlamento, il presidente del Consiglio è arrivato questa mattina a Treviso per visitare, così come faceva quando era sindaco, ogni mercoledì una scuola di un Comune diverso.

La prima tappa è stata alla scuola media ‘Coletti’ di Santa Bona, alla periferia della città dove è stato salutato dagli studenti delle numerose etnie che frequentano la scuola e che insieme hanno cantato l’Inno di Mameli. “La scuola è il punto di ripartenza del Paese. Al Governo dobbiamo guardare allo spread e ai mercati, ma poi i Paesi si salvano solo se le scuole funzionano”, ha detto il presidente del Consiglio, che poi ha chiesto agli studenti che cosa vorrebbero che portasse a Roma. Tra le richieste: più lavagne elettroniche nelle classi, più connessioni a internet e impegno sulla storia dell’arte.
Il capo del Governo ha anche annunciato che attiverà nei prossimi giorni “la casella matteo@governo.it. Segnalatemi i problemi – ha esortato studenti e insegnanti – se c’è qualcosa che non va voi me lo scrivete a questa casella. E subito dopo la visita ha scritto su Twitter: “Che bello incontrare gli studenti! Sentivo la mancanza. Investire sulla scuola è il modo per uscire dalla crisi”, accompagnando il commento con il suo hashtag preferito: “#lavoltabuona”.
Fuori dall’istituto un piccolo gruppo di trevigiani lo ha applaudito e il premier si è avvicinato per stringere loro le mani. Ad augurargli buona fortuna anche una 29enne in carrozzella, Cristina Vincenzi, originaria di Prato, ma residente a Treviso. Il premier si è avvicinato, l’ha salutata e l’ha baciata. “Renzi è un toscano come me, spero che faccia tante cose buone soprattutto per i giovani. Ho un fratello che è andato in Australia per poter lavorare, spero che possa tornare in Italia”, ha detto la signora. Contestazioni invece da parte di un gruppo di attivisti di Forza Nuova e da parte del personale delle pulizie degli istituti scolastici del Veneziano che hanno esposto uno striscione “Basta tagli pulizie scuole”.
Dopo la visita alla scuola, il premier ha incontrato al Museo di Santa Caterina, i sindaci del Veneto, il presidente della provincia Leonardo Muraro e quello della Regione Veneto, Luca Zaia. “Andrò dalla Cancelliera Angela Merkel con il jobs act pronto”, avrebbe assicurato Renzi durante l’incontro, secondo quanto riferto dagli stessi amministratori locali presenti all’incontro.
Prima di entrare, il premier ha stretto le mani ai trevigiani che lo attendevano. Ad ‘accogliere’ il premier, anche alcuni manifestanti leghisti, con le bandiere col leone di San Marco e un piccolo gruppo di attivisti dei ‘Forconi’.
Attimi di tensione si sono verificati quando Renzi, uscito dal museo, si è incamminato tra le vie del centro verso palazzo Rinaldi, sede del Comune di Treviso per incontrare gli imprenditori. Approfittando delle strade strette del centro di Treviso, una decina di contestatori (tra Forconi e indipenedentisti veneti) lo hanno infatti seguito insultandolo con frasi come “Buffone, vergogna”; “vai a casa, non sei stato eletto da nessuno”. Il gruppo, passando accanto a un fruttivendolo, ha poi rovesciato delle cassette di verdura e frutta, lanciando un paio di arance contro il premier e la sua scorta. “Le contestazioni sono normali – ha commentato il premier – Noi non facciamo passerelle o tagli di nastri. Siamo qui a parlare con il paese reale”.
Durante la conferenza stampa seguita alla visita, Renzi ha confermato la volontà di tagliare di almeno 10 miliardi il cuneo fiscale, ma ha sottolineato che si sta ancora valutando quale percorso seguire. “Non abbiamo ancora definito strada da prendere. Ma è certo che il taglio sarà di almeno 10 miliardi”, ha detto.
Quanto al mancato incontro con i delegati sindacali della Electrolux, Renzi ha spiegato che “il vertice ci sarà a Roma con i lavoratori di tutti gli stabilimenti. La vertenza è sul tavolo del governo, la sento particolarmente forte e presente tra le priorità che ho sul tavolo personalmente”.