Parlamento Crimea: sì all’adesione alla Russia. Al via vertice Ue sulla crisi ucraina: la prima volta di Renzi
Il Parlamento della Crimea ha votato all’unanimità una mozione in favore dell’adesione della penisola alla Russia. Lo rendono noto le agenzie di stampa russe.
Arriva inoltre la notizia che si svolgerà il 16 marzo – due settimane prima di quanto annunciato pochi giorni fa – in Crimea il referendum sul futuro status della penisola. A riferirlo è stato il vicepremier della regione, Rustan Temirgaliev, citato dall’Itar-Tass. Ai residenti in Crimea verrà chiesto di decidere se rimanere parte dell’Ucraina o unirsi alla Russia. Non solo. Il sindaco filorusso della città di Sebastopoli, in Crimea, ha annunciato che la città non prenderà parte alle elezioni presidenziali ucraine in programma per il 25 maggio.
L’Unione Europea intanto ha deciso il congelamento dei beni del presidente ucraino destituito, Viktor Yanukovich, e di altri 17 esponenti del suo regime sospettati di appropriazione indebita di fondi pubblici.
La decisione è stata annunciata a poche ore dal vertice straordinario di Bruxelles dei capi di Stato e di governo dell’Ue dedicato alla crisi ucraina. Al summit è giunto anche il premier italiano Matteo Renzi, per la prima volta a Bruxelles come presidente del Consiglio. Nessun commento all’ingresso.
“Dobbiamo assicurarci che la Russia e l’Ucraina si parlino, dimostrare che l’Unione europea aiuterà l’Ucraina e mandare un messaggio molto chiaro: le azioni intraprese dalla Russia sono inaccettabili e avranno delle conseguenze”, ha detto il premier britannico, David Cameron, arrivando al vertice Ue. “Spero che la riunione avrà un esito positivo su questi tre temi”, ha aggiunto.
“La Russia non è nostro nemico, non è nostro avversario. Dobbiamo avere scambi con la Russia”, ha ricordato il premier francese, Jean-Marc Ayrault, rispondendo su BFMTV ad una domanda sulla possibilità che la Ue adotti sanzioni contro la Russia. “Le sanzioni non arriveranno” a meno che le cose non vadano nella direzione sbagliata. Per Ayrault tuttavia, le cose “stanno cambiando”.
Intanto alla Farnesina si svolge un colloquio informale. All’incontro partecipano il ministro degli Esteri Federica Mogherini, il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, il collega tedesco Frank Walter Steinmeier e il sottosegretario britannico per il Nordafrica e Medio Oriente Hugh Robertson.
Crisi ucraina ancora sul tavolo del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che torna a riunirsi a porte chiuse. I rappresentanti dei 15 paesi membri si incontreranno alle 14.30 locali, per la quarta riunione celebrata da venerdì scorso.
Nel frattempo, ha annunciato in diretta le proprie dimissioni la giornalista americana Liz Wahl, corrispondente negli Stati Uniti dell’emittente statale russa Russia Today, spiegando di voler prendere le distanze da una linea editoriale che di fatto sposa la politica di Vladimir Putin e l’idea di un intervento russo in Crimea.
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