Grillo caccia i dimissionari. “Resterete tu e Casaleggio” lettera con proiettili agli espulsi
Beppe Grillo sceglie la linea dura nei confrinti dei 5 senatori del M5S che avevano rassegnato le dimissioni in segno di protesta per l’espulsione di 4 colleghi. I 5 dimissionari – Alessandra Bencini, Laura Bignami, Monica Casaletto, Maria Mussini e Maurizio Romani – sono fuori dal Movimento, scrive il leader del Movimento sul suo blog.
Il loro gesto, si legge, “non è stato motivato da particolari situazioni personali, familiari o di salute, come solitamente avviene in questi casi, ma come gesto politico in aperto conflitto e contrasto con quanto richiesto dal territorio, stabilito dall’assemblea dei parlamentari del M5S, confermato dai fondatori del M5S e ratificato dagli iscritti certificati in Rete, in merito ai quattro senatori espulsi“.
“E’ stato loro chiesto – prosegue Grillo nel post – se confermassero o meno la propria posizione e l’hanno ribadita. I senatori dimissionari si sono pertanto isolati dal MoVimento 5 Stelle e non possono continuare ad esserne rappresentanti ufficiali nelle istituzioni. Sono fuori dal M5S”.
I senatori del M5S si riuniranno alle ore 17. L’assemblea era stata già decisa mercoledì, prima che i dimissionari venissero espulsi dal Movimento. Non è dato sapere se i 5 espulsi prenderanno parte alla riunione. “Autocomment. Sono cose che si commentano da sole”, afferma Bignami.
Le nuove espulsioni decise da Grillo agitano il gruppo di Palazzo Madama. Altri senatori ‘dissidenti’, a quanto apprende l’Adnkronos, starebbero pensando in queste ore di lasciare i 5 stelle. L’assemblea sarà “decisiva – spiega un senatore ‘ribelle’ – il cartellino rosso deciso da Grillo e calato dall’altro ha generato parecchio malumore e in diversi staremmo valutando se lasciare”. Si tratterebbe di 4-5 senatori anche se “il numero di scontenti – assicura – è molto più ampio”.
Due le strade possibili: “Rassegnare le dimissioni e attendere l’espulsione di Grillo, come avvenuto per Romani e gli altri – confida il senatore – oppure lasciare direttamente il gruppo per il Misto, aspettando possibilmente che gli ex M5S si organizzino in un gruppo autonomo”. “Credo che qualcuno possa lasciare già oggi – ipotizza -. Comunque, prima o poi, non ho dubbi che lo strappo si consumerà. Del resto la nostra presenza in un movimento di ‘talebani’ è impensabile oltre che insostenibile”.
Lorenzo Battista, uno dei senatori espulsi dal M5S, commenta a caldo: “Beppe Grillo Highlander! Resterete tu e Roberto. Ottima prova di democrazia”. “Tra un po’ faremo due gruppi da 10″, scrive in un tweet.
“Licenziati da Beppe Grillo altri cinque di noi. Alla fine avranno difficoltà ad organizzare una briscola”, afferma il senatore Francesco Campanella, espulso nei giorni scorsi. “Ma se i 5 stelle fedeli allo staff diventano meno di 10? Vanno loro al gruppo misto?”, aggiunge ironico.
Mentre Claudio Messora, a capo della comunicazione M5S al Senato, scrive in un tweet: “I dimissionari M5S sono stati accontentati”.
Il capogruppo M5S al Senato, Maurizio Santangelo, spiega: “Non c’è bisogno di avviare nessuna procedura di espulsione. I 5 sono automaticamente fuori dal gruppo perché hanno rassegnato le dimissioni”.
“Abbiamo tentato di ricucire in tutti i modi possibili – assicura – c’era un termine per ritirare le dimissioni invece dai 5 non è arrivato alcun passo indietro. Per questo – assicura – non c’è bisogno di alcuna assemblea né tantomeno di un voto. I 5 sono già fuori”. Intanto una busta con dei proiettili indirizzata a Luis Alberto Orellana e Lorenzo Battista, due dei senatori espulsi nei giorni scorsi dal M5S. Nella missiva, intercettata al centro di smistamento di Roserio (Milano), erano citati anche Fabrizio Bocchino e Francesco Campanella, gli altri due senatori espulsi dal gruppo con Orellana e Battista, nonché Paola De Pin, la senatrice uscita dal M5S qualche mese fa.
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