Violenza sulle donne, tre vittime in poche ore. Mani diverse degli assassini ma motivazioni simili: il possesso e la gelosia
Mentre nel mondo si celebra la Festa dell’8 marzo non si placa la violenza omicida nei confronti delle donne. Due vittime in poche ore, entrambe assassinate dai loro compagni.
PAVIA - Ha ucciso a coltellate la compagna di una vita, con la quale ha avuto due figlie di 16 e 19 anni, e si è consegnato ai carabinieri. E’ accaduto intorno a mezzogiorno in corso Cavour a Vigevano. L’uomo, 71 anni, è stato bloccato davanti alla caserma dove stava andando a costituirsi. Di fronte ai militari ha confessato: “L’ho uccisa io, ero geloso”. La loro unione sarebbe stata interrotta dalla vittima, 44 anni, la quale, secondo quanto ricostruito, aveva iniziato una nuova relazione. L’omicidio è avvenuto all’interno del bar gestito dalla coppia in pieno centro a Vigevano e sono state proprie le urla della vittima, colpita con diverse coltellate, ad attirare l’attenzione di alcuni commercianti che hanno visto l’uomo fuggire.
PERUGIA - Nel pomeriggio un’altra donna è stata uccisa a coltellate dal suo compagno in un affittacamere di Gualdo Tadino. Sul posto i carabinieri per le indagini del caso. La vittima è una giovane rumena di 27 anni. L’uomo, 28 anni, ha poi tentato il suicidio con la stessa arma da taglio: non sarebbe in pericolo di vita. E’ stato sottoposto a un intervento chirurgico al collo e alle braccia.
”L’ha uccisa e poi ha filmato e fotografato il cadavere di mia cugina, poi ha inviato le foto e il video a sua sorella in Romania” dice il cugino della vittima, fuori dall’affittacamere insieme ai genitori e ai due fratelli della giovane. Tutta la famiglia vive a Gualdo Tadino da circa sette anni. Il rapporto tra la vittima e l’omicida, secondo quanto è stato possibile apprendere, era molto burrascoso. Sarebbero dovuti partire per l’Inghilterra domenica, e a scatenare il litigio culminato con l’omicidio potrebbe essere stato il ripensamento della ragazza in merito al trasferimento all’estero.
FROSINONE - Avrebbe colpito la moglie con un’asta di ferro l’uomo arrestato venerdì per l’omicidio della consorte vicino a Veroli. L’uomo ha sostanzialmente confessato il delitto ai carabinieri di Frosinone, che si occupano delle indagini. Nella lite, la donna sarebbe stata poi spinta dalle scale, ma bisognerà attendere l’esito dell’autopsia per chiarire se sia o meno deceduta sul colpo. Da quanto ricostruito dai militari di Frosinone, i litigi nella coppia erano assai frequenti. Non solo. L’uomo, lo scorso anno, era stato condannato in primo grado per maltrattamenti sulla moglie, risalenti al 2009.
”Donne uccise per mano dei loro compagni o ex – scrive Laura Boldrini su Facebook – In una giornata come questa, lo sgomento è ancora più profondo. L’ennesima tragica dimostrazione di quanto sia necessario tutelare e promuovere la cultura del rispetto della donna – sottolinea la presidente della Camera – Tutto il mio cordoglio ai familiari”.
Social