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M5S, sfiduciato dal meetup Bartolomeo Pepe. Il senatore: “Blitz voluto da Fico”

M5S, sfiduciato dal meetup Bartolomeo Pepe. Il senatore: “Blitz voluto da Fico”


Un’altra sfiducia per un senatore M5S da parte dal territorio, stavolta dal meetup di Napoli

A farne le spese è Bartolomeo Pepe, sfiduciato in un’assemblea che si è tenuta domenica, alle 15, al Vomero. Si ripete il copione già visto per altri senatori espulsi nelle settimane scorse: Luis Alberto Orellana, Francesco Campanella, Fabrizio Bocchino e Lorenzo Battista. Nel loro caso alla ‘scomunica’ del territorio è seguito l’avvio della procedura di espulsione, decisa dall’assemblea congiunta e poi ratificata dalla Rete.
E’ molto probabile che la stessa sorte spetti a Pepe, condita dalle medesime polemiche. Anche stavolta non manca infatti chi denuncia che in assemblea i numeri non c’erano e sarebbe inoltre mancato un voto formale. C’è inoltre chi sostiene che l’ordine del giorno sia stato invertito proprio per mettere alle strette Pepe, che domenica in assemblea non c’era.
Io sono del meetup di Acerra e Casalnuovo – dice Pepe – non appartengo al meetup di Napoli. Eppure, hanno indetto una riunione alle 15, nonostante non potessi partecipare perché ero impegnato a Cosenza, a un incontro sull’emergenza ambientale. Hanno cambiato forzatamente l’odg dell’assemblea, sia Fico che la senatrice Vilma Moronese, affinché il meetup di Napoli prendesse le distanze da me. Hanno deciso una sfiducia che non era all’odg, una trentina di persone su 5.000 iscritti. Tutta gente del Vomero per giunta, la zona dove abita Fico. Trenta persone che sfiduciano un senatore della Repubblica“.
“Eppure più volte ho chiarito sulle rendicontazioni – aggiunge – rispondendo alle richieste che arrivavano dalla base. Mi dissocio da questo attacco e modo di procedere. Oltretutto – rivendica Pepe – vogliono liberarsi della punta di diamante dell’ambientalismo in Campania proprio nel momento in cui si discute di ecomafia: le forze che hanno creato l’emergenza a Napoli e dintorni sentitamente ringraziano. Non mi spiego come si voglia delegittimare una persona che si è distinta per queste tematiche sul territorio”.
Ma Fico replica che non c’è “nulla di personale”, quella di domenica “è una decisione della base, condivisa come sempre”. Ma se la ‘scomunica’ del territorio dovesse tradursi in una vera e propria procedura di espulsione “è chiaro che voterei per il sì, sicuramente. Comunque al momento non è all’odg”.
“Quello che è accaduto” domenica, spiega Fico, “è staccato dal gruppo parlamentare, ed è una questione che andava avanti da molto tempo. E’ stato deciso che Pepe, per atteggiamenti e modi, non rappresenta più il gruppo, quanto meno a Napoli”. Al senatore finito sotto accusa vengono contestati “atteggiamenti doppi e poco chiari”, ma anche l’uso “della torcia al plasma, che ci vede profondamente contrari. Inoltre sono mesi che diserta il meetup di Napoli nonostante le richieste di chiarimenti. Alla fine, anziché chiarire, si è disiscritto dal meetup, sostenendo che siamo stati noi, gli organizer, a cancellarlo. E’ una bugia”. Fico smentisce poi che sia stato lui a volere la sfiducia di Pepe. “Io non sapevo nemmeno che la questione era all’odg – puntualizza – ma era un tema sul tavolo da tempo e andava sicuramente affrontato. Con Pepe niente di personale, ma le decisioni condivise non sono in discussione”.
Nel pomeriggio, alle 17, è intanto in programma la riunione dei senatori M5S, alla quale Pepe, rimasto a Napoli, non dovrebbe prender parte. I senatori dovranno rivedere i ruoli nelle varie commissioni parlamentari, dopo le defezioni degli ultimi giorni che hanno portato il gruppo da 50 a 41 componenti.