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Baby squillo, Floriani crolla: “Ci sono andato due volte, pensato che fossero maggiorenni”

Baby squillo, Floriani crolla: “Ci sono andato due volte, pensato che fossero maggiorenni”

Quando è arrivato in procura sapeva già che non avrebbe potuto negare: c’erano telefonate e riscontri fotografici. E allora Mauro Floriani ha ammesso. “È vero, ho avuto due rapporti sessuali a pagamento, ma non sapevo che si trattasse di minorenni“. La “confessione” dell’uomo che, 25 anni fa, ha sposato il senatore Alessandra Mussolini, è avvenuta davanti al procuratore aggiunto Maria Monteleone e al sostituto Cristiana Macchiusi che gli chiedevano di quei suoi incontri con le “bambine” dei Parioli, le giovanissime prostitute che stanno facendo tremare molte persone in città. Lui, l’ex capitano della Guardia di finanza, ora supermanager di Trenitalia, c’è finito dentro né più né meno come altri clienti che sono già stati iscritti sul registro degli indagati o che stanno per ricevere l’avviso a comparire.

LE AMMISSIONI

“Sono entrato in contatto con una di loro attraverso il sito bakecaincontri - ha dichiarato Floriani a verbale – Ho preso il numero e ho chiamato. È successo un paio di volte, ma sul sito c’era scritto che avevano 19 anni, e io mi sono fidato: ho sempre pensato che fossero maggiorenni”. La procura ha raccolto le sue dichiarazioni, anche se i pm sembrano avere dubbi sull’autenticità del suo racconto. Forti, probabilmente, di ulteriori elementi che possiedono contro di lui. Gli stessi che hanno contestato a un altro super manager, questa volta di Bankitalia: Andrea Cividini, ingegnere elettronico, nominato di recente vice capo del Dipartimento informatica della Banca centrale. Il suo cellulare compare tra quelli dei clienti assidui delle due ragazzine dei Parioli. È stato iscritto sul registro degli indagati con l’accusa di prostituzione minorile ed è stato ascoltato, accompagnato da un avvocato, dai magistrati titolari dell’inchiesta.

IL FIGLIO DEL PARLAMENTARE

I carabinieri del Nucleo investigativo di via In Selci, poi, stanno continuando a lavorare su quell’elenco di nomi recuperati attraverso i tabulati telefonici delle due giovanissime e dei loro sfruttatori. Più di venti sono stati individuati e messi sotto indagine. Uno ha già chiesto di patteggiare la pena, ammettendo di fatto ogni responsabilità. Mentre nei prossimi giorni dovrà presentarsi in procura anche il figlio di un parlamentare di centrodestra. E spiegare come mai frequentasse intimamente quelle due ragazzine. L’uomo è stato iscritto nel registro degli indagati e verrà interrogato a breve. È rimasto incastrato dai tabulati telefonici, così come è avvenuto per tre funzionari della Fao e per uno di Ernst & Young. La lista delle persone coinvolte, dunque, si allunga. Lasciando dietro di sé sofferenze e malessere. Ieri sulla vicenda è intervenuto anche il Garante della privacy per chiedere rispetto per Mussolini e famiglia. E a fianco della senatrice si sono schierati diversi parlamentari di centro destra.