Spending review. tetto agli stipendi dei dirigenti delle due Camere
I megastipendi da 3/400 mila euro annui lordi dei segretari di Camera e Senato e dei loro vice potrebbero essere tagliati nel giro di qualche mese. Dovrebbe essere questo il primo risultato del nuovo giro di vite sulle retribuzione dei 2.300 dipendenti del parlamento italiano partito nei giorni scorsi. Le mega retribuzioni dei dirigenti “apicali” delle due Camere sono nel mirino delle rispettive presidenze perché superano il tetto dei 300 mila euro lordi annui istituito dal governo Monti per tutti gli alti burocrati pubblici.
Tetto che, nell’ambito della spending review plasmata dal commissario Carlo Cottarelli, potrebbe scendere ulteriormente ai circa 250 mila euro previsti per il Presidente della Repubblica. In particolare, lo stipendio del segretario generale della Camera ammonta a 406 mila euro lordi e spicci. Ma finora non è stato toccato poiché le Camere, così come Quirinale, Cnel e Consulta, sono organi previsti dalla Costituzione e in quanto tali hanno bilanci e regole autonome, sulle quali il Tesoro non può incidere.
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