• Home »
  • Esteri »
  • Kiev ritira le truppe dalla Crimea e i russi occupano le basi navali. Obama annuncia dure sanzioni insieme alla Ue

Kiev ritira le truppe dalla Crimea e i russi occupano le basi navali. Obama annuncia dure sanzioni insieme alla Ue

Kiev ritira le truppe dalla Crimea e i russi occupano le basi navali. Obama annuncia dure sanzioni insieme alla Ue

Il presidente ad interim ucraino, Olexander Turchynov ha reso noto di aver ordinato il ritiro delle forze armate dalla Crimea. La decisione, ha spiegato, è stata presa a seguito delle minacce ricevute dal personale militare e dalle famiglie.

TRUPPE UCRAINE – Intanto, truppe russe hanno occupato lunedì mattina la base navale di Feodosia in Crimea. L’assalto “è iniziato alle 4.30″, ha detto Vladislav Seleznev, portavoce militare ucraino per la Crimea, citato dal sito online in lingua russa Centro per il giornalismo investigativo. I soldati russi hanno usato granate assordanti e da almeno uno degli edifici della base si è visto uscire del fumo. Secondo Seleznev, le truppe speciali russe hanno catturato fra i 60 e gli 80 soldati ucraini. La Bbc ha confermato che i soldati ucraini sono stati portati via dalla base.
Secondo il ministero della Difesa di Mosca, la bandiera russa sventola su 147 installazioni militari della Crimea e 54 delle 67 navi militari ucraine, riferisce l’agenzia stampa Itar Tass.
ELETTRICITA’ – Intanto, la ‘guerra’ tra Kiev e Mosca si gioca anche su altri fronti. Le autorità filorusse della Crimea hanno accusato l’Ucraina di aver dimezzato le forniture di energia elettrica alla penisola. Solo la metà della fornitura concordata sta arrivando in Crimea, ha denunciato il vice premier Rustam Temirgaliyev, accusando Kiev di voler mettere la Crimea sotto pressione dopo il suo passaggio alla Russia. Temirgaliyev ha agggiunto che la Crimea farà fronte al problema con i generatori di cui dispone.
G7 – La diplomazia internazione è ancora al lavoro. Barack Obama è arrivato in Olanda per il vertice sulla sicurezza nucleare dell’Aja, al margine del quale si svolgerà la riunione del G7 per discutere della crisi ucraina. “Gli Stati Uniti e l’Unione Europea sono uniti nel sostenere il popolo ucraino e nell’opporsi all’azioni della Russia”, ha detto Obama nella dichiarazione alla stampa che ha fatto insieme al primo ministro olandese, Mark Rutte, dopo la visita al Rijksmuseum ad Amsterdam. Il presidente americano ha sottolineato come le sanzioni imposte da Usa e Ue alla Russia avranno un loro impatto. “La politica delle sanzioni ha funzionato con l’Iran”, ha poi ricordato.
La cancelliera tedesca Angela Merkel, da parte sua, si è detta preoccupata per la presenza di truppe russe alla frontiera con l’Ucraina. “La presenza massiccia di militari in questa regione – ha detto il portavoce della cancelliera, Steffen Seibert, riferendo di un nuovo colloquio telefonico la notte scorsa tra la Merkel e il presidente russo Vladimir Putin – non può essere intesa come uno sforzo verso la distensione”.
PROPOSTA CHOC – In questo contesto, arriva la proposta choc del vicepresidente della Duma russa, Vladimir Zhirinovsky, che ha scritto al ministero degli Esteri polacco una lettera ufficiale in cui si propone di dividere l’Ucraina fra i due Paesi. Lo riferisce il sito eturbonews.com, secondo il quale la missiva del deputato nazionalista propone di valutare l’ipotesi di un referendum in Ucraina perché le regioni di Volyn, Lviv, Ivano-Frankivsk, Ternopil e Rivne si uniscano alla Polonia. Netto il rifiuto da parte polacca. “E’ semplicemente oltraggioso pensare che la Polonia voglia partecipare alla spartizione di un Paese amico e cambiare le sue frontiere”, ha risposto un collaboratore del presidente polacco, responsabile per gli affari umanitari.
Il portavoce del ministero degli Esteri polacco, Marcin Wojciechowski , ha confermato l’arrivo della lettera, ma ha aggiunto che nessuno l’ha presa “seriamente” in considerazione. Secondo la televisione polacca TVP, analoghi suggerimenti da parte russa sono arrivati anche ad Ungheria e Romania per annettersi Transcarpazia e regione di Chernivtsi. A questo punto solo la zona centrale dell’Ucraina, compresa Kiev, rimarrebbe indipendente.