Caso Marò, il premier: “Ne parlerò con Obama”. De Mistura: “La situazione va risolta in termini politici e internazionali”
“Noi al processo non andiamo e insistiamo per la giurisdizione internazionale”. E’ quanto ha detto oggi il commissario straordinario del governo per il caso marò, Staffan De Mistura, intervenendo davanti alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato.
De Mistura è intervenuto di ritorno dall’India, alla vigilia di una nuova sessione della Corte Suprema che dovrà decidere se il caso dovrà ancora essere seguito dalla Nia, la polizia antiterrorismo. Tuttavia, qualsiasi sia l’esito, ha aggiunto De Mistura, “la posizione italiana è fermissima, niente processo”. “Questa situazione – ha detto ancora – va risolta in termini politici e internazionali“.
La strada che l’Italia ha ormai scelto per risolvere il caso marò è quella della “internazionalizzazione”, ha quindi ribadito De Mistura, spiegando che è stata avviata una “iniziativa internazionale” che “dovrebbe produrre effetti concreti nel giro di un mese, massimo”. E ha spiegato di non voler fornire troppe informazioni su questa iniziativa, “anche per non rendere troppo formale una posizione che è ancora in formazione” e perché “da parte della controparte ci potranno essere delle contromosse”. Il commissario straordinario ha spiegato che in passato, quando l’India aveva promesso un processo rapido da concludere in tre mesi, l’Italia era aperta anche a questa ipotesi. Ma ora che questa ipotesi è tramontata, l’Italia ha scelto “senza ambiguità” la strada dell’internazionalizzazione e ha lavorato “in tutti consessi internazionali a questo scopo”.
Gli americani sono “molto consapevoli” delle priorità del caso marò, ha detto ancora De Mistura, a poche ore dall’arrivo del presidente americano Barack Obama a Roma. “Gli americani sono molto consapevoli delle notre priorità, perche anche loro hanno avuto momenti difficili con quel Paese”, ha dichiarato.
Social