New York, la sfida al cielo: grattacieli sempre più alti e prezzi alle stelle. Ecco il mercato più pazzo del mondo
Di Donatella Mulvoni
Nella prossima guida turistica, tra le attrazioni da vedere a New York, oltre alla Freedom Tower a Ground Zero e al sempreverde Central Park, comparirà sicuramente anche la “strada dei miliardari” ( the billionaires row). E’ la zona che include la cinquantasettesima strada e dintorni, da Broadway all’elegante Park Avenue.
Qui stanno per essere terminati alcuni dei più alti e lussuosi grattacieli per abitazioni, che si andranno ad aggiungere agli eleganti palazzi e negozi già presenti. Tra quelli in costruzione, ha fatto notizia la torre di 51 piani, al numero 520 di Park Avenue, il cui attico potrebbe essere presto venduto a una cifra che supera i 100 milioni di dollari. Il più piccolo degli appartamenti invece è valutato 27 milioni. Si tratta di cifre inimmaginabili per il newyorchese medio che ancora fa fatica a scrollarsi il peso della crisi di dosso, ma totalmente alla portata dei grandi consumatori stranieri, che scelgono di investire qui parte delle loro fortune.
A livello globale, New York rappresenta ancora un buon affare per chi si puo’ permettere appartamenti milionari. Secondo il rapporto realizzato dall’agenzia di consulenza immobiliare The Knight Frank, Manhattan si piazza al sesto posto nella classifica delle città più care in ambito immobiliare. Prima ci sono il principato di Monaco, Hong Kong, Londra, Singapore, Ginevra.
Le cose però stanno velocemente cambiando e di “buoni affari” se ne troveranno sempre meno. Lo dimostrano le cifre relative alle vendite del primo trimestre 2014. I contratti in chiusura per appartamenti ultra lussuosi hanno fatto impennare il mercato immobiliare, toccando picchi che non si vedevano dal lontano 2008, prima che scoppiasse la crisi.
Secondo il rapporto presentato dall’agenzia di intermediazione Douglas Elliman, il prezzo medio di un appartamento in condominio è salito del 13.4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, toccando la cifra record di 1,355,000 dollari. Un’altra cifra mai toccata negli ultimi 25 anni è il prezzo medio a piede quadrato, arrivato a 1,363 dollari.
Un nuovo record spiega meglio il trend che si sta verificando a New York. Recentemente è stato venduto per 70 milioni di dollari un appartamento che fa parte di una cooperativa, sulla quinta strada. Le coop solitamente hanno prezzi inferiori, in quanto non si diventa proprietari di esso ma soci della cooperativa stessa, il che impone limiti gestionali non indifferenti.
La cifra di partenza all’asta era di 65 milioni di dollari. Non è restata molto sul mercato, anzi qualcuno ha pensato bene di battere la concorrenza, aggiungendone altri 5 per accaparrarsi questo attico nell’Upper East Side, formato da 5 stanze, otto bagni e terrazze ad ogni lato della casa. Se il board della cooperativa dovesse accettare l’acquisto, questo appunto segnerebbe una cifra record.
Prezzi alle stelle quindi per gli appartamenti extra lusso, giustificati soprattutto da una carenza di questo tipo di case a Manhattan davanti a una domanda che si fa sempre più ampia e impellente. Secondo molti broker questo è un andamento che continuerà ancora per molto tempo, nonostante siano consapevoli che il numero consistente di grattacieli lussuosi in costruzione a un certo punto farà calare, anzi meglio bilanciare, il prezzo di ogni unità. Questo accadrà in futuro, ma per il momento la città, proprio come voleva l’ex sindaco Michael Bloomberg che ha sempre spinto e appoggiato questo tipo di costruzioni , sta attirando i grandi capitali mondiali.
Come ha scritto Alexei Barrionuevo sulle colonne del New York Times, infatti, se è vero che “il mercato immobiliare negli Stati Uniti puo’ considerarsi ancora in calo, la fascia alta sta vivendo un’impennata notevole, spinta dall’abbondante denaro estero, proveniente da tutti gli angoli del mondo, compreso Paesi come Brasile, Cina e India. Nessuno gruppo pero’ riesce a firmare assegni pesanti come i russi”.
Nonostante non ci siano dati ufficiali, sembra che circa il 40% dei condomini e delle case a Manhattan appartengano a stranieri, più della metà di questi provengono da oltre oceano. Tra di loro, i russi appunto la fanno veramente da padroni. Secondo Forbes, il numero di miliardari in Russia è triplicato dal 2009.
Negli ultimi quattro anni, scrive ancora il New York Times, i russi e i cittadini di altri Paesi dell’Est europeo, hanno firmato contratti per oltre 1 miliardo solo negli Stati Uniti. Alcune vendite sono diventate storiche. Come quella ad esempio di Dmitry Rybolovlev, miliardario che ha fatto la sua fortuna, stimata in 9 miliardi, nel campo dei fertilizzanti, che per un attico a New York, con vista su Central Park, da regalare alla figlia maggiore ha speso la cifra record di 88 milioni di dollari. Ma è doveroso anche citare l’acquisto di un appartamento all’interno del Plaza Hotel, pagato 48 milioni di dollari dal compositore Igor Krutoy, o l’affare effettuato da Andrei Vavilov, ex vice ministro delle finanze, che con 37 milioni ha fatto suo l’attico del Time Warner Center, a Columbus Circle, ombelico di Manhattan.
Parlando dei russi, se la loro ricchezza è palese, qualche dubbio resta sulle loro mosse nel prossimo futuro, legate soprattutto alla situazione incerta creatasi dopo l’annessione della Crimea alla Russia e il conseguente braccio di ferro con gli Stati Uniti. Sono in tanti a temere che questi compratori possano decidere di aspettare che le acque si calmino in attesa di finalizzare altri affari. Preoccupazione legittima se si pensa che i lussuosi grattacieli ora in costruzione sono stati pensati per attirare soprattutto quei capitali, che ora il presidente Putin vorrebbe restassero a casa.
Nel frattempo però mentre i miliardari della Terra lottano per le case da sogno a New York, mercoledì scorso, sono scesi per strada a scioperare le persone che mandano avanti proprio i condomini e gli appartamenti di Manhattan. Portieri, sovrintendenti e custodi reclamano un aumento, per adeguare lo stipendio al costo della vita in città. “Gli affitti stanno registrando cifre da record”, ha detto il presidente del sindacato, Hector Figueroa, alla Cbs, “mentre i nostri membri stanno lottando per sopravvivere”.
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