Il mercato dell’auto tiene in Europa. Ancora male l’Italia

Secondo l‘Acea, l’Associazione dei costruttori di autoveicoli in Europa la domanda di nuove autovetture  ha registrato una lieve crescita a settembre con un + 0,6% arrivando ad un totale di 1.231.147 unità e la crescita è stata sostenuta dalla domanda tedesca. Guardando i primi nove mesi del 2011, nei ventisette paesi sono state immatricolate 10.121.423 auto nuove, l’1,1% in meno rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Flessione che passa allo 0,8% nei 27 mercati dell’Unione e nei 3 dell’Efta dove le immatricolazioni hanno raggiunto 10.461.138 unità. La Germania è l’unico grande mercato a registrare un incremento dell’8,1% con 280.689 unità, mentre la flessione è dello 0,8% nel Regno Unito con 332 mila unità, dell’1,3% in Spagna (55.572 unità) e dell’1,4% in Francia con 167 mila auto immatricolate. L’Italia con 146 mila vetture vendute nel proprio mercato segna una flessione del 5,7% rispetto al dato del settembre 2010.
Guardando i maggiori paesi, da gennaio a settembre, tutti hanno registrato una contrazione delle vendite: Regno Unito (-5%), Italia (-11,3%) e Spagna (-20,7%). La Francia è rimasta stabile (+0,2%), e la Germania ha registrato una crescita a doppia cifra (+10,8%).
La classifica dei marchi registra una crescita delle immatricolazioni di Volkswagen del 12,1% a 283.970 unità (quota del 23% del mercato). Segue la francese PSA (Peugeot-Citroen) che segna un calo del 13,9% a 130 mila unità. Terzo gruppo d’Europa è GM (General Motors che controlla i marchi Opel/Vauxhall, Chevrolet e GM) con il 9,1% del mercato e immatricolazioni in calo del 6,3% a settembre a 112 mila vetture circa. Renault cresce a settembre dell’1,6% a quota 108 mila vetture immatricolate (grazie all’apporto della Dacia, brand controllato dal gruppo e in crescita del 16%). Ford con 105 mila vetture immatricolate segna un calo dello 0,6% mentre il gruppo Fiat segna un calo delle immatricolazioni del 7,8%.
La quota di Fiat Group Automobiles è infatti del 6,5%, con oltre 82 mila immatricolazioni. Nei primi nove mesi dell’anno le vendite sono state 750 mila per una quota del 7,2%. Va tuttavia segnalato il positivo risultato ottenuto da FGA in Germania, dove in settembre le vendite sono state 8.300, in aumento del 3,9%, che salgono a 79mila da inizio anno (+5,7%) con una quota di mercato del 3,3%. Buoni anche i risultati per Lancia/Chrysler, che nel mese incrementa i volumi di vendita del 16,9%, e vero exploit per Jeep che con più di 2.700 immatricolazioni in settembre aumenta le vendite del 132,5%, raddoppiando la quota che ora è allo 0,2%. Nel progressivo annuo il risultato di Jeep è altrettanto positivo: oltre 17 mila le vendite (+54,8% in confronto al 2010) e quota anche in questo caso raddoppiata allo 0,2%. Bene anche Alfa Romeo, le cui vendite nel progressivo annuo registrano un + 32,1%.
”Le differenze tra i principali mercati riflettono senz’altro situazioni macroeconomiche non omogenee, ma anche un’attitudine diversa nei confronti dell’automobile da parte dei governi nazionali e di molte realtà locali. In questo quadro è evidente che il segno fortemente negativo dell’Italia sia dovuto anche ad una fiscalità sempre più penalizzante per l’automobilista: nuova IPT, IVA al 21%, incremento delle imposte sulle assicurazioni, due aumenti delle accise sui carburanti e il superbollo per le auto di maggiore potenza, solo per citare le misure di questo ultimo anno”, commenta Gianni Filipponi, direttore generale dell‘Unrae, l’Associazione che rappresenta le Case estere operanti in Italia. ”I risultati di settembre -conclude Filipponi- confermano come difficilmente il mercato italiano a fine anno farà registrare più di 1.750.000 immatricolazioni, ed è chiaro che -dato il peso dell’automobile nell’economia del nostro Paese- è arduo immaginare che l’Italia possa uscire dall’attuale crisi, senza misure a sostegno del mercato automotive nel suo complesso, rivolte sia alle famiglie che alle aziende”.